La singolare vicenda dello storico palazzo in Via Cesare Battisti 198 a Pescara, venduto dalla Provincia a una società riconducibile alla Fondazione “Pescarabruzzo”, sul quale sono stati fatti anche dei lavori autorizzati dal Comune, ma sul quale pesa anche un vincolo della Soprintendenza.
La compravendita, con relativi lavori per la realizzazione di un superattico, di un palazzo storico in Via Cesare Battisti a Pescara farebbe pensare alla vendita della Fontana di Trevi di Totò, se non avesse risvolti ancora più complessi. Sta di fatto che a quasi sette anni dalla cessione da parte della Provincia alla “Gestioni Culturali S.R.L.”, società riconducibile alla Fondazione “Pescarabruzzo” del presidente Nicola Mattoscio, per un milione e trecento mila euro e le relative autorizzazioni del Comune per la realizzazione di un ulteriore piano superiore, rischiano di diventare carta straccia se al termine dell’udienza di merito, i giudici del Consiglio di Stato dovessero dare ragione alla Soprintendenza che su quell’immobile ha posto un vincolo storico. Parliamo di un edificio costruito prima della Seconda Guerra Mondiale, parzialmente abbattuto dai bombardamenti e completamente ricostruito già nel ’47, che negli anni ha ospitato l’Istituto di Elaiotecnica e che ospita ora l’Istituto Superiore per le industrie artistiche del Ministero dell’Università e della ricerca. Facendo leva sul mancato arrivo nel giro di sei mesi di un parere da parte della Soprintendenza, la compravendita è stata completata, ma nel febbraio del 2020, il Tar conferma la nullità della vendita dichiarata dal segretario regionale del Ministero della Cultura in assenza di apposita autorizzazione. I giudici amministrativi, nel dispositivo riportato questa mattina sul quotidiano “Il Centro”, scrivono che nonostante l’inerzia della Soprintendenza, la Provincia avrebbe dovuto astenersi dal procedere all’alienazione dell’immobile. In una sorta di effetto domino, poi, verrebbero a decadere anche le autorizzazioni concesse, questa volta da parte del Comune, per la realizzazione di un super attico, con tanto di possibile abuso edilizio all’orizzonte. La vicenda, intrisa di superficialità e pressapochismo, sotto certi aspetti, potrebbe giungere a un chiarimento solo con la decisione dei giudici del Consiglio di Stato, ma intanto, sul fronte politico, Marco Presutti, consigliere comunale del Pd, annuncia un’interrogazione urgente al sindaco e propone una norma che tuteli lo storico palazzo.
“Siamo di fronte a un bene di assoluto interesse storico e culturale per la città di Pescara che va tutelato – spiega Presutti – mi aspetto dal sindaco Masci una parola decisa su questa singolare vicenda”.
La risposta del sindaco Carlo Masci:
“Il consigliere comunale Marco Presutti sbaglia interlocutore. Chiede al sindaco e alla Giunta comunicazioni in merito alle vicende di un edificio di via Cesare Battisti pur sapendo che c’è un contenzioso in corso, nell’ambito del quale si attende il pronunciamento del Consiglio di Stato, e sapendo anche che la Giunta non si occupa delle procedure amministrative ma sono gli uffici a portarle avanti. Mi lascia stupito, per i termini in cui è stato posto, l’intervento di un consigliere come Presutti, colto e preparato, che dovrebbe conoscere minuziosamente la macchina amministrativa e il suo funzionamento, per i ruoli che ha ricoperto nel tempo all’interno del Comune, ma rischia talvolta di apparire impreparato e anche inopportuno. E lo dico anche perché, nel caso specifico, il rappresentante del Pd auspica l’intervento del Parlamento per arrivare all’approvazione di una norma salva-Isia: una sollecitazione quanto meno anomala che mi spinge ad interrogarmi sul reale interesse che si cela dietro questa ipotesi fantasiosa di salvataggio ad personam. Quanto all’Isia, non devo essere sicuramente io a sottolineare l’attività che svolge e le ricadute sul nostro territorio, e basti ricordare la partnership con il Comune e con la Fondazione Pescarabruzzo – annunciata pubblicamente nelle scorse settimane – per riqualificare il mercato coperto di Piazza Muzii che accoglierà, grazie a un investimento di un milione di euro, un centro di formazione universitaria per il design. E poi c’è il Mic hub, con i progetti che porta avanti, che sicuramente non sono sfuggiti al consigliere Presutti. Concludo rivolgendomi a tutti coloro che possono essere fuorviati dai sofismi del consigliere Presutti, ma anche a chi condivide con lui certe riflessioni o forse le ispira, in questa fase di rinnovato fermento oppositivo (mediatico) al centrodestra: l’attenzione in Comune è massima per qualsiasi questione, negli uffici si lavora con scrupolo e impegno e, in caso di problemi, si lavora per risolverli nell’alveo della legalità”.
