Mosciano, all’Amadori clima teso tra sindacati in vista delle elezioni RSU

In vista delle elezioni per il rinnovo della rappresentanza sindacale unitaria nello stabilimento All Coop – Amadori di Mosciano lo scenario interno tra i sindacati si presenta tutt’altro che sereno

L’avvio delle procedure elettorali si è trasformato in un terreno di scontro dopo la decisione del sindacato della UGL di Teramo di presentare la propria lista affiancata a quelle di CGIL, CISL e UIL. Il sindacato sostiene che la semplice decisione di partecipare alla competizione avrebbe acceso tensioni latenti da tempo. A denunciare la vicenda sono stati gli stessi iscritti UGL, molti dei quali avevano scelto questa sigla circa due anni fa, lamentando scarso ascolto nelle relazioni sindacali. Stando alle segnalazioni raccolte dal sindacato, negli ultimi mesi diversi lavoratori avrebbero subito pressioni da parte di rappresentanti aziendali e componenti delle RSU riconducibili alle altre sigle sindacali. In più casi, riferiscono gli interessati, sarebbe stato fatto intendere che la continuità del proprio contratto – per molti ancora stagionale anche dopo vent’anni di lavoro – potesse dipendere dall’allontanamento dalla UGL. La situazione sarebbe ulteriormente precipitata nei giorni successivi alla presentazione ufficiale della lista. Alcuni dipendenti hanno parlato di colloqui informali nei reparti e telefonate private in cui sarebbe stato esplicitamente suggerito di non sostenere la UGL, collegando tale scelta alla possibilità di una futura stabilizzazione contrattuale. Se confermate, si tratterebbe di condotte incompatibili con i principi di libertà sindacale tutelati dalla normativa vigente. L’organizzazione assicura sostegno ai propri iscritti e sollecita l’azienda ad assumere una posizione chiara e immediata. In caso contrario – fanno sapere – non si esclude il ricorso alle sedi opportune. La UGL riferisce inoltre di essere in possesso di audio e registrazioni che documenterebbero le pressioni subite, materiale che potrebbe essere consegnato alle autorità.

Questa la posizione espressa dai sindacati citati in merito alle accuse mosse dall’UGL:

Le OO.SS. di categoria Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e la Rsu non hanno minacciato nessuno né tantomeno fatto pressione agli iscritti e simpatizzanti dell’Ugl presso l’azienda All Coop (GruppoAmadori) di Mosciano Sant’Angelo.
Per la verità, da diversi mesi, ogni volta che vengono indette assemblee sindacali presso l’azienda All Coop, gli iscritti Ugl aggrediscono le OO.SS. e la Rsu ritenendo insoddisfacente il loro operato, senza argomentare o proporre alternative. I toni intimidatori adottati dall’Ugl hanno trasformato spesso le assemblee in bagarre alimentando un clima di confusione tra i lavoratori e di fatto indicando il bersaglio sbagliato di critiche e accuse.
Chi si propone di tutelare lavoratori e lavoratrici fa un gioco facile se attacca sistematicamente altri lavoratori che, esponendosi come Rappresentanti sindacali ed eletti dai colleghi di lavoro, provano con fatica a cambiare le cose. E’ più complicato opporsi all’azienda e ottenere risultati. L’Ugl ad oggi si oppone ad altri lavoratori e non ha ancora ottenuto risultati.
Se, invece, le pressioni e le minacce denunciate dall’Ugl, provengono, come dicono, da figure aziendali, li informiamo che fare Sindacato non è mai stato facile per nessuno, tanto meno per Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil che pure, unitamente ai propri delegati, avanzano istanze e raggiungonoaccordi migliorativi delle condizioni dei lavoratori quotidianamente.
Alla Ugl viene bene il commento distruttivo e sprezzante. Sulla qualità dell’azione sindacale della Ugl, ex Cisnal, è stato invece chiarissimo il commento del Giudice del Lavoro di Giulianova, espresso nelle sentenze per attività antisindacale emanate il 14 agosto 1992, in cui veniva definito “sindacato di comodo”, e il 18 gennaio 1995. Proprio in Amadori infatti, la Cisnal, oggi Ugl, si è contraddistinta per accordi utili più all’azienda che ai lavoratori; accordi che Cgil, Cisl e Uil hanno combattuto, ottenendone l’annullamento in Tribunale.

Federico Di Luigi: