Morti e infortuni sul lavoro: a settembre Abruzzo in zona arancione

I dati sul mese di settembre forniti dall’Osservatorio Vega collocano l’Abruzzo in zona arancione per le morti e gli infortuni sul lavoro

Nel mese di settembre 2025 sono finite in zona rossa Basilicata, Umbria, Campania, Puglia e Sicilia. In zona arancione: Liguria, Calabria, Abruzzo, Trentino-Alto Adige, Veneto, Piemonte e Sardegna. In zona gialla: Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Molise. In zona bianca: Valle d’Aosta, Lombardia, Lazio e Friuli-Venezia Giulia.

La zona rossa indica un’incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale: Im=Indice incidenza medio, pari a 24 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori. 

MORTI E INFORTUNI IN ITALIA: I NUMERI ASSOLUTI A SETTEMBRE 2025

Sono 784 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 575 in occasione di lavoro (8 in più rispetto a settembre 2024) e 209 in itinere (stesso dato registrato da gennaio a settembre 2024). La maglia nera per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro va ancora alla Lombardia (73). Seguono: Veneto (60), Campania (57), Piemonte ed Emilia-Romagna (47), Sicilia (46), Puglia (43), Toscana e Lazio (38), Liguria (19), Sardegna e Calabria (15), Trentino-Alto Adige, Umbria, Marche e Abruzzo (14), Basilicata (10), Friuli-Venezia Giulia (8), Molise (2) e Valle d’Aosta (1).

IL FENOMENO INFORTUNISTICO PER ETÀ: GLI OVER 65 SONO I PIÙ COLPITI

L’Osservatorio Vega di Mestre ha elaborato l’identikit dei lavoratori più a rischio per fascia d’età attraverso le incidenze di mortalità (numero di decessi per milione di occupati).

Nei primi nove mesi dell’anno, guardando alle vittime in occasione di lavoro, l’incidenza più elevata si registra nella fascia d’età degli ultrasessantacinquenni (78,0) e in quella compresa tra i 55 e i 64 anni (37,5), seguita dalla fascia di lavoratori tra i 45 e i 54 anni (24,6).

Numericamente invece, la fascia più colpita dagli infortuni mortali in occasione di lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (200 vittime su un totale di 575).

DONNE E INFORTUNI MORTALI

In totale sono 68 le donne decedute nei primi nove mesi del 2025 (5 in più rispetto al 2024). Di queste, 33 hanno perso la vita in occasione di lavoro e 35 in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.

LAVORATORI STRANIERI: RISCHIO MORTALE ANCORA PIÙ CHE DOPPIO

Sono 171 gli stranieri vittime di infortuni sul lavoro, su un totale di 784; 125 sono deceduti in occasione di lavoro e 46 in itinere. Il rischio di morte sul lavoro risulta essere più che doppio rispetto a quello per gli italiani. Infatti, gli stranieri registrano 49,7 morti ogni milione di occupati, contro i 21,0 italiani.

IL SETTORE PIÙ COLPITO: QUELLO DELLE COSTRUZIONI

Alla fine di settembre 2025 il settore più colpito è quello delle Costruzioni con 99 decessi in occasione di lavoro, seguito da Attività Manifatturiere (83), Trasporti e Magazzinaggio (71) e Commercio (54).

I GIORNI PIÙ PERICOLOSI DELLA SETTIMANA

Il venerdì risulta essere il giorno più luttuoso della settimana, ovvero quello in cui si sono verificati più infortuni mortali nei primi nove mesi dell’anno (22,3%). Seguito dal lunedì (20,8%) e dal giovedì (16,8%).

DENUNCE DI INFORTUNIO: IN LIEVE AUMENTO

Le denunce di infortunio totali, dopo mesi di decremento costante, a fine settembre fanno registrare un aumento dello 0,7%. Dalle 433.002 di fine settembre 2024 passiamo alle 435.883 di quest’anno.

Anche alla fine dei primi nove mesi del 2025 il più elevato numero di denunce totali arriva dalle Attività Manifatturiere (52.283). Seguono: Costruzioni (28.210), Sanità (27.492), Commercio (25.094) e Trasporto e Magazzinaggio (24.792).

Le denunce di infortunio delle lavoratrici a settembre 2025 sono 155.872 (121.103 delle quali in occasione di lavoro), mentre quelle degli uomini ammontano a 280.011 (241.875 in occasione di lavoro).

Le denunce dei lavoratori stranieri sono 94.158 su 435.883 (circa 1 su 5), mentre in occasione di lavoro se ne registrano 78.658 su un totale di 362.978 (ancora circa 1 su 5).

COS’È L’INCIDENZA DEGLI INFORTUNI

L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.

LA ZONIZZAZIONE DELL’OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA

La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:

  • Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale

  • Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale

  • Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale

  • Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale