Morte Patrick Guarnieri, presidio davanti al carcere di Teramo

Nuovo presidio questa mattina davanti al carcere di Teramo per chiedere che sia fatta luce sulla morte di Patrick Guarnieri

La famiglia del giovane non crede al suicidio e insieme ad alcune associazioni dice: “Non molliamo, vogliamo verità e giustizia”.

Proprio le parole “Verità e giustizia” sono riportate anche sulle magliette indossate dai manifestanti.

Il folto gruppo di cittadini e associazioni si è radunato davanti alla struttura penitenziaria teramana per il presidio organizzato dal Coordinamento Codice Rosso e Sbarre di Zucchero insieme all’associazione Asperger, Casa Del Popolo e Partito Radicale.

L’obiettivo è quello di mantenere viva l’attenzione sul tragico evento del 13 marzo, con la morte in carcere di Patrick nel giorno del suo compleanno. La famiglia, sostenuta da diverse associazioni e cittadini, ha espresso dubbi sulla versione ufficiale del suicidio, sollevando interrogativi e chiedendo trasparenza e giustizia.

Patrick, descritto come un ragazzo con diverse difficoltà certificate, a detta di chi lo conosceva non era compatibile con il regime carcerario. L’appello delle associazioni punta anche a sollecitare la politica a produrre interventi concreti sul regime carcerario, soprattutto per quei detenuti con problematiche certificate.

Patrick Guarnieri, ventenne di Mosciano Sant’Angelo, è stato trovato impiccato nella sua cella nell’istituto penitenziario di Castrogno all’alba di mercoledì 13 marzo, giorno del suo compleanno. L’autopsia, disposta dal pubblico ministero Monia Di Marco ed eseguita dall’anatomopatologo Giuseppe Sciarra, ha accertato che il decesso è avvenuto per asfissia da impiccamento, confermando di fatto l’ipotesi del suicidio.

 

 

Marina Moretti: