Ex discarica Villa Carmine, gli indagati: “Chiariremo tutto”

L’operazione coordinata dalla Procura di Pescara ha visto questa mattina in azione gli uomini della Guardia costiera: sigilli all’ex discarica per omessa verifica e inquinamento ambientale. Sul registro degli indagati il vicepresidente della giunta regionale Imprudente e il consigliere Campitelli

Indagati anche funzionari della Regione e dell’Arap. Sotto sequestro l’intero sito: indaga il pm Andrea Di Giovanni. Non più in funzione da tanto, il suo essere a ridosso del fiume ha sempre creato preoccupazioni anche da parte delle associazioni ambientaliste: si tratta, infatti, di un’aera da sempre a rischio alluvione. A marzo scorso lavori iniziati, su indicazioni della Regione, in vista della bonifica complessiva dell’area.

“È una notizia che mi lascia stupito – spiega all’ANSA il vicepresidente Imprudente – ma che non mi desta alcuna
preoccupazione in ragione della mia sicura estraneità ai fatti che devono ancora essere accertati. Ho massima fiducia nella magistratura che all’esito delle indagini accerterà sicuramente la mia totale estraneità alle ipotesi di reato”.

L’operazione, fa sapere la Guardia costiera in una nota, rientra nelle attività di polizia ambientale condotte dal Ccam (Centro Controllo Ambientale Marino), volte alla tutela del territorio e alla salvaguardia della salute pubblica. Durante la consueta attività di monitoraggio della costa e di corsi d’acqua di competenza, i militari hanno rilevato la presenza, lungo l’alveo del fiume Saline, di alcune chiazze di colore scuro maleodorante riconducibile a vista al cosiddetto “percolato da discarica” in corrispondenza del deposito di rifiuti di Villa Carmine. A seguito delle indagini, in corso da circa un anno – titolare del fascicolo è il sostituto procuratore Andrea Di Giovanni – con l’ausilio della Guardia Costiera e con il supporto tecnico dell’Arpa Abruzzo, è emersa, secondo l’ipotesi formulata dalla Procura, l’omessa bonifica e l’inquinamento ambientale del sito, già oggetto di sequestro nel 2016. Da quella data, nonostante le prescrizioni e l’accertata pericolosità ambientale, si legge nella nota, non sarebbe mai stata eseguita, da parte degli enti pubblici competenti, alcuna messa in sicurezza, con la conseguente fuoriuscita di percolato nel sottosuolo e nelle acque del fiume Saline per i quali sono in corso ulteriori accertamenti per verificare eventuali danni ambientali o pericoli per la salute pubblica.
L’area sequestrata ha un’estensione pari a circa 21mila metri quadrati e contiene circa 300mila metri cubi di rifiuti, rappresentando una “fonte di potenziale contaminazione ambientale di rilevante entità”.

“Sono stupito e sorpreso da questa inchiesta e mi dispiace apprendere che il vicepresidente Imprudente, il consigliere Campitelli e il commissario Arap Mario Battaglia siano tra gli indagati. Tutto si può dire sulla
discarica di Villa Carmine, tranne che questa amministrazione sia rimasta inattiva”. Lo afferma il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, in merito al sequestro dell’ex discarica di Montesilvano disposto oggi dalla Procura di Pescara.
“Abbiamo trovato un vecchio finanziamento ereditato dal precedente ciclo di programmazione, rivelatosi insufficiente per la bonifica – spiega Marsilio – e abbiamo provveduto a rifinanziarlo attraverso l’Accordo di coesione, adeguando le risorse ai costi reali e completando la progettazione. Oggi la gara d’appalto, affidata alla Centrale unica di committenza di Pescara, per conto del Comune di Montesilvano come soggetto attuatore, è sostanzialmente pronta per la pubblicazione. Si tratta di un risultato atteso da quasi trent’anni, raggiunto
grazie a un lavoro di squadra complesso tra Regione, Comune, Arap e Arta”.
“Da marzo – aggiunge – sono inoltre in corso i lavori affidati all’Arap per l’adeguamento dell’impianto di pompaggio e smaltimento delle acque sotterranee, chiara dimostrazione che non esiste alcuno stato di abbandono né di omessa bonifica, come si evince anche dalle immagini relative al sequestro del sito. È un’area che abbiamo ereditato in condizioni difficili, frutto di gestioni di un passato assai remoto, ma che finalmente, attraverso un lavoro complesso, si sta riportando alla normalità”. Marsilio conclude confermando la piena fiducia negli
inquirenti di Pescara e auspica “che la magistratura possa procedere rapidamente e con serenità di giudizio, per chiarire la vicenda e consentire la prosecuzione delle attività. Il paradosso – osserva – sarebbe che proprio il sequestro finisca per bloccare sul filo di lana l’imminente avvio della bonifica, attesa da decenni. Sono certo che tutti gli indagati sapranno fornire agli inquirenti ogni notizia utile a chiarire la loro posizione e la totale estraneità ai reati ipotizzati”.

Barbara Orsini: