Marina di Pescara, nuova mostra di Claudio Di Carlo

Dopo il successo della precedente esposizione dell’artista Claudio Di Carlo presso la “Home Gallery” dell’agenzia immobiliare “I Tutor”, allestita una seconda mostra dell’artista, “Umani fin troppo umani”, al porto turistico Marina di Pescara

La nuova mostra, con vernissage il 13 settembre dalle 18,30, permette così di offrire ai visitatori un quadro più completo della sua ricerca. Tra le opere esposte, “I quattro viandanti”, realizzata per la mostra sul Giubileo presso la Galleria Minima di Roma, in versione multipla, a tiratura limitata.

Umani fin troppo umani – Nota della curatrice

“L’umanità ha creato all’uomo una sorta di isolamento che gli rende necessaria una figura che la sorregga, sia essa religiosa o affine al suo pensiero, un sottile inganno utile a preservare un ordine delle cose che l’umanità stessa ha reso necessaria” (F.Nietzsche).

Preservazione che però, non è più possibile mettere in atto. Claudio Di Carlo, da artista, ne è ben consapevole, e colora le sue opere di carne e poesia. Ce lo dicono le immagini delle tele alle spalle del Papa raffigurato ne “I quattro viandanti”, dove troviamo le immagini esplicite di ciò di cui lo stesso pontefice sembra farsi carico, fino a piegare la sua schiena sotto quel peso. Lo sguardo viene proiettato e si posa su una variegata e screziata realtà umana, fatta di immagini totalmente spiazzanti, di degrado e disperazione, ma anche di purezza e di speranza. E tuttavia è un fardello troppo gravoso, che gli è impossibile sorreggere, persino lui ne è impossibilitato. Le immagini, seppur provocando turbamento, fanno parte di un istinto che a volte diventa distruttivo e autodistruttivo, che si alterna ad uno creativo, sicuramente non di conservazione, in un bisogno catartico impellente ed auspicato, la cui morte è resa inevitabile, per permettere la ri-generazione di un sistema molto più ampio e grande. Un sistema che si vorrebbe perfettamente armonico ed equilibrato. Nelle opere di Di Carlo esiste una forte identificazione emotiva con le sue figure femminili, e lo esprime diventando corpo e corpi, si pone e oppone in netto contrasto con le miserie della vita, e lo fa in un’ esplorazione e ricerca costanti, alternando scene di degrado, morte e bellezza, rivelandone, per concessione, il lato poetico, che a volte resta celato e reso indecifrabile. E qui si rivela la parte animica di Di Carlo, e chi è animico, sostanzialmente non è amante delle regole, e spesso si disvela nella necessità di superare e passare oltre ciò che è considerato lecito, volgendosi ad una inquietudine costante, che allora diventa ricerca continua del dis-umano.

Nadia Di Bernardo

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Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.