Un noto professionista è stato condannato a 5 mesi di reclusione dal tribunale di Pescara perché maltrattava un cucciolo di cane
L’intervento delle Guardie Volontarie del WWF è scattato dopo la segnalazione di alcuni cittadini. L’uomo, residente in provincia di Pescara, aveva preso in adozione per compagnia una cucciola di piccola taglia, sottoponendola poi a continue percosse e punizioni. La vicenda giungeva, all’epoca dei fatti, a conoscenza delle Guardie Giurate Volontarie del WWF grazie a una segnalazione da parte vicinato, allarmato dai continui guaiti dell’animale.
Risolutive, per la definizione del caso, l’acquisizione delle immagini delle telecamere di sicurezza e la prontezza di una collega Guardia WWF appartenente al Nucleo di Pescara, riuscita nel difficile compito di cogliere il soggetto in flagranza di reato.
La cucciola, visibilmente traumatizzata, veniva quindi sequestrata grazie a un decreto di perquisizione emesso in pochissime ore dalla Procura di Pescara e all’intervento sul posto dei Carabinieri del Gruppo Forestale di Pescara e delle Guardie WWF, e affidata prontamente alle cure di una veterinaria, la quale riscontrava sull’animale la presenza di lesioni fisiche e di un evidente stato di stress, riconducibili ai ripetuti traumi subiti.
L’uomo è stato rinviato a giudizio e condannato dal Tribunale di Pescara a 5 mesi di reclusione per il reato di maltrattamento art. 544 ter c.p. e al pagamento delle spese processuali.
La cagnetta, che adesso è stata chiamata Mia, si è completamente ristabilita ed è stata affidata a una persona in grado di prendersene cura in maniera adeguata.
Dichiara Claudio Allegrino, Coordinatore regionale delle Guardie Giurate Volontarie del WWF:
“L’episodio sottolinea l’importanza di segnalare alle autorità competenti, nel rispetto della legge, comportamenti illeciti a danno degli animali. Fondamentale risulta la sinergia tra enti e guardie volontarie.
Questa collaborazione, però, è troppo spesso ostacolata da provvedimenti che limitano fortemente l’autonomia delle guardie e la possibilità di svolgere attività investigative. Di recente le Guardie volontarie hanno difficoltà anche ad accedere ai più comuni strumenti di interrogazione dati.
Bisogna invece definire procedure condivise per un controllo efficace del territorio, finalizzato alla prevenzione del randagismo e di altre violazioni, nonché per la promozione della gestione responsabile degli animali, in linea con la nuova legge n. 82/2025 in tema di maltrattamento recentemente approvata in Parlamento”.
