L’ordinanza Cenerentola anche a Pescara vecchia

Arriva anche a Pescara vecchia la cosiddetta ordinanza Cenerentola già vigente nella zona della movida di piazza Muzii. I consiglieri Pd: “Peggio del previsto”

Il sindaco del capoluogo adriatico, Carlo Masci, ha firmato il provvedimento anti rumore che dispone regole precise anche per il centro storico, a partire dal divieto di somministrazione e vendita di bevande alcoliche all’esterno, anche da asporto, dalla mezzanotte del venerdì, sabato e domenica.

Le sanzioni amministrative, in caso di violazioni, vanno dai 2.000 ai 20.000 euro. Il rumore e l’inquinamento sonoro sono causa di polemiche anche in questa zona, dove è difficile coniugare le esigenze di riposo con le attività di ristorazione. La questione si è ulteriormente complicata per i diversi episodi legati alla sicurezza. Proprio a Pescara vecchia, lo scorso weekend, due ragazzi in scooter a tutta velocità hanno attraversato la folla e sparato due colpi con una pistola a salve. Sull’episodio sono ancora in corso le indagini della polizia.

Contro i rumori i residenti della zona hanno anche presentato un esposto. La riposta dell’amministrazione è questa seconda ordinanza, in vigore da venerdì 7 novembre, dopo quella che riguarda piazza Muzii. Il perimetro interessato è compreso tra via dei Bastioni, piazza Unione, corso Manthonè, piazza Garibaldi e via delle Caserme.

Nel provvedimento, che si inserisce nell’ambito del Piano di risanamento acustico, viene richiamata, tra l’altro, la relazione dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa), che parla di un “notevole superamento del valore limite di immissione notturno” dovuto “alla musica amplificata diffusa dai numerosi locali” e al “rumore antropico”. Rumore rilevabile “ben oltre la mezzanotte nei fine settimana” e spesso qualificabile “come veri e propri schiamazzi”.

Il provvedimento impone “dalle ore 24 fino alle ore 6 dei giorni venerdì su sabato, sabato su domenica, domenica su lunedì, divieto di somministrazione su tavoli e sedie che insistono su aree esterne, pubbliche o private”. Vietata poi, negli stessi orari, la vendita per asporto, “anche per consumo sul posto, di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione”. Gli esercenti avranno l’obbligo di “impilare e accatastare tavoli e sedie e altri arredi”.

Inoltre, per tutti i giorni della settimana, i gestori dei locali dovranno anche “assicurare la chiusura delle porte e delle finestre, assicurare l’attività di controllo verso i comportamenti della clientela, ricorrendo ad accorgimenti organizzativi idonei, promuovere un’attività di comunicazione
sulle norme di convivenza civile e provvedere alla completa pulizia degli spazi”.

“Per rientrare nei valori limite nell’area del centro storico, che è interessata dal Piano di
risanamento acustico, è indispensabile ridurre i rumori. – dice il sindaco Masci – L’ordinanza indica in che modo intervenire per abbassare i livelli sonori. Ma la calmierazione dei rumori è solo il punto di partenza di un’azione ben più ampia che deve vedere impegnati tutti, perché l’obiettivo comune deve essere un divertimento sano. Il problema non sono solamente la musica alta e gli schiamazzi che infastidiscono i residenti e che vanno contenuti, c’è anche il tema della violenza, gratuita, inaccettabile, che si registra tra quelle strade, come è accaduto negli ultimi giorni, per cui chiedo davvero un impegno corale e totale, massimo, da parte di tutti.

Più volte in sede di Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica – aggiunge – ho sollecitato maggiori controlli notturni, costanti, delle forze dell’ordine, nell’area della movida, e sono tornato a chiederlo negli ultimi giorni anche al questore Solimene, per fare in modo che siano presenti sempre delle pattuglie in quella zona. Così come ho chiesto al questore di continuare ad applicare in maniera stringente l’articolo 100 del Tulps, come già sta facendo, sospendendo la licenza a quegli esercizi che sono teatro di disordini o ritrovo di persone pregiudicate o pericolose.

Mi aspetto una collaborazione piena dei locali, che devono favorire un divertimento sano, nel pieno rispetto della legge, anche attendendosi alle autorizzazioni e al documento di valutazione dell’impatto acustico rispetto ai quali non si può transigere. Non è pensabile né accettabile che nel fine settimana il centro storico diventi terra di nessuno, né che si raggiunga quella zona solo per eccedere, se non per commettere reati. Proprio per questo sollecito un’attenzione particolare
sui controlli e ricordo che chi non è in regola con le autorizzazioni previste dal Tulps può vedersi sospesa la licenza e saremo molto rigidi su questo. Chi esce di casa per una serata tranquilla con gli amici – conclude Masci – deve sapere che può farlo in sicurezza per cui va ristabilito un percorso, anche attraverso misure e interventi puntuali, che tuteli chi lavora seriamente e chi vuole divertirsi senza violare la legge”.

Per i consiglieri comunali del Partito democratico l’ordinanza è peggio del previsto:

“Molto peggio di ogni previsione: con l’ordinanza odierna il sindaco Masci decide deliberatamente di spegnere via delle Caserme e corso Manthoné. Nessun distinguo, nessuna voce dissidente: il centrodestra si mostra unito nel deliberare di colpire un distretto che, con le misure introdotte nell’ordinanza, corre il rischio di chiudere definitivamente.

Locali per natura piccolissimi non potranno, dopo la mezzanotte, somministrare bevande in asporto: nessuno potrà controllare l’applicazione dell’ordinanza, nei fatti il sindaco Masci che si vanta di aver inventato la movida, ora trova una scusa per farli chiudere tutti, nessuno escluso”.

Così hanno commentato i consiglieri comunali del Partito Democratico Piero Giampietro, Giovanni Di Iacovo, Francesco Pagnanelli, Michela Di Stefano e Marco Presutti.

“Come se nessuno sapesse che, chiuse le imprese locali, ci sono imprese di altre regioni pronte a rilevarle. La giunta Masci continua a voltarsi dall’altra parte: di fronte ai pesanti fatti di cronaca dei giorni scorsi – rllevano i consiglieri Pd – continua a parlare di decibel, tavolini, centimetri, orari, senza nemmeno sentire il bisogno di avanzare una sola idea su come combattere il dilagare di fenomeni di delinquenza di cui gli esercenti perbene e i tantissimi pescaresi che frequentano i locali di Pescara Vecchia sono vittime. Ci aspettiamo che gli assessori al commercio ed ai grandi eventi, ben due assessori, entrambi di Fratelli d’Italia, che fin qui ha sempre detto di voler difendere i pubblici esercizi, si impegnino ora in prima persona per arginare gli effetti disastrosi di questa assurda ordinanza del sindaco. E che lo facciano subito”.

Marina Moretti: