Lo chiamano centro di Pescara, ma sembra periferia

Il quadrilatero, nel pieno centro di Pescara, tra Via Quarto dei Mille, Corso Vittorio Emanuele, Via De Amicis e Piazza santa Caterina, alla mercé di balordi, spacciatori, parcheggiatori abusivi. L’ennesima denuncia di Domenico Pettinari.

Non inganni la bella giornata di sole e il piacere ritrovato dello struscio tra la vecchia stazione di Pescara e le vie che portano verso il mare. Da queste parti, specie di sera, sera tardi, in particolare tra la parte finale di Corso Vittorio Emanuele e le vie interne, Via Quarto di Mille, Via Mazzini e Via De Amicis, verso Piazza Santa Caterina la situazione va fuori controllo. Giorni fa un incendio al secondo piano di una palazzina in Via Mazzini, fortunatamente senza conseguenze per le persone, ma è stato accertato che dentro ci vivevano in 30, per non parlare dei microterritori segnati dai cosiddetti “spaccini” per la vendita della droga, dei balordi che stazionano davanti alle attività commerciali o gli immancabili parcheggiatori abusivi che arrivano, perfino, a minacciare coloro che si rifiutano di dare almeno un euro. Stiamo parlando della profonda periferia? No del cuore centrale di Pescara. L’ennesima denuncia di Domenico Pettinari prende spunto dalle lamentele, sempre più ricorrenti, di commercianti e residenti, alcuni costretti a chiudere o svendere gli immobili, pur di abbandonare un’area al limite dell’invivibilità:

“Purtroppo qui la gente non ne può più – esordisce Pettinari – un commerciante giorni fa ha perfino trovato escrementi davanti l’ingresso e poi a una certa ora diventa pericoloso passare da queste parti e siamo nel pieno centro di Pescara.Tempo fa avevano annunciato in pompa magna l’apertura del distaccamento di Polizia Municipale nei silos della vecchia stazione, ma ora è chiuso, per non parlare del progetto “strade sicure”, solo chiacchiere o della necessità di elevare il rango della Questura di Pescara, a L’Aquila ci sono riusciti, a Pescara no, forse perché gli “amichetti” di Roma hanno più considerazione degli amministratori aquilani che di quelli pescaresi.”