Liceo Marconi, Pd e Pescara in Azione: “Urge un piano per il rientro a scuola di 1.500 studenti”

Liceo Marconi, comunicato congiunto del Pd e Pescara in Azione: “A 35 giorni dall’inizio dell’anno scolastico urge un crono programma per il rientro a scuola in sicurezza di oltre 1.550 studenti, del personale docente e amministrativo”.

“Il prossimo 13 settembre è previsto il ritorno in classe per oltre 100 mila studenti abruzzesi”, recita la nota firmata da Leila Kechoud, vice segretario provinciale del Partito democratico, e Stefano Torelli, coordinatore provinciale di “Pescara in Azione, “1.500 tra questi, però, non sanno ancora in quale contesto e con quali condizioni potranno riprendere l’attività dopo due anni di didattica a distanza per via della pandemia. Sono gli studenti del Liceo “G. Marconi” di Pescara. Il plesso sarà abbattuto e ricostruito senza che l’Amministrazione Provinciale abbia provveduto a fornire strutture alternative dove i ragazzi, ma anche i loro professori e tutto il personale amministrativo possano svolgere in sicurezza e tranquillità la loro attività. Il Coordinamento Provinciale di Pescara in Azione ed il Partito Democratico provinciale, le uniche forze politiche che in questi mesi hanno tentato di mantenere alta l’attenzione su questa situazione a dir poco paradossale, lanciano, insieme al Comitato “Marconi Quo Vadis?”, un ultimatum al Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Zaffiri. Questo anche in virtù della rivelazione dei nomi dei soggetti che hanno risposto alla Manifestazione di interesse per cessione in locazione di immobili ad uso scolastico (Fondazione Papa Paolo VI onlus; Istituto Mecenate; Danfer Srl; Gestioni Culturali srl; Lorena dell’Arciprete) grazie all’azione di accesso agli atti compiuto dalla Consigliera provinciale del PD, Francesca Sborgia.

Il bando, scaduto il 24 giugno, di cui non è mai stato pubblicato l’esito come vuole la trasparenza amministrativa, impone che venga annunciato immediatamente un crono programma dettagliato e credibile che indichi con precisione le sedi individuate dove saranno dirottati gli studenti, le loro condizioni, al di là di una blanda ritinteggiatura delle pareti come sta avvenendo nelle insufficienti 13 aule messe a disposizione alla “Di Marzio” e l’assunzione di responsabilità, attraverso la firma di contratti che dovranno essere resi pubblici, circa il ripristino integrale del servizio scolastico di qualità.”

Nel contempo proseguono le iniziative di protesta a tutti i livelli, con la lettera di diffida che in questi giorni molti genitori continuano ad inviare alle autorità competenti contro l’ordinanza di sgombero già respinta dall’Ufficio Scolastico Regionale e con l’esposto inviato all’Autorità Giudiziaria sulla procedura adottata nella fase progettuale per i lavori di demolizione e realizzazione del nuovo plesso”.