Le sfide dell’economia a L’Aquila nel meeting di Banca d’Italia

Si è parlato di economia e di sfide nella due giorni organizzata da Banca d’Italia a L’Aquila. Focus sulle opportunità della transizione digitale

L’incontro è stato organizzato da Banca d’Italia per parlare delle prossime sfide strutturali dell’economia italiana, anche alla luce dei diversi strumenti a disposizione, come l’innovazione e la transizione digitale.

“L’Italia vive un momento per certi aspetti complicato dal punto di vista economico e l’Abruzzo ne risente in parte, – spiega il direttore della filiale aquilana della Banca d’Italia Giuseppe Ortolani – ma abbiamo anche delle eccellenze, come le Università o Gssi, che possono mettere in campo strumenti importanti”.

Presente all’appuntamento anche il direttore generale della banca d’Italia Luigi Federico Signorini, oltre ai rappresentanti degli Atenei e del Gran sasso Science Institute. La rettrice del Gssi, Paola Inverardi, ha ricordato che l’Istituto fa ricerca da sempre, contribuendo pertanto anche al sostegno dell’economia.

Secondo Signorini la “transizione energetica e quella digitale” rappresentano due sfide gemelle “che riguardano la struttura del sistema produttivo, e da cui dipende molto del benessere che ci possiamo attendere nei prossimi anni, anzi decenni. Specie sul fronte digitale è ormai l’intera Europa che ha necessità di darsi una scossa. In tema di tecnologie avanzate l’Europa non sta tenendo il passo con gli Stati Uniti, la Cina e altre grandi economie”.

In merito alla transizione energetica, l’analisi di Signorini non prescinde comunque dai progressi già realizzati:

“In Italia- ha detto – la capacità produttiva di elettricità da fonti rinnovabili è passata da meno di un quarto del totale nel 2000 a quasi la metà nel 2022. È soprattutto a partire dal 2022 che si è vista una forte accelerazione delle nuove installazioni, specie fotovoltaiche, anche in relazione alla crisi determinata dall’aggressione russa all’Ucraina. Nel 2023 e nella prima metà del 2024 si è accelerato ancora. L’aumento della potenza solare installata ha interessato sia gli impianti maggiori, sia quelli più piccoli”.