Lavori strade: anche l’Automobile Club Pescara denuncia l’enorme disagio di tantissimi.

“I lavori sull’Asse Attrezzato, sulla Circonvallazione e su alcuni tratti della A14 stanno mettendo in seria difficoltà migliaia di cittadini, che si trovano loro malgrado a dover affrontare code chilometriche per raggiungere il luogo di lavoro o la scuola”.  Anche l’Automobile Club Pescara denuncia l’enorme disagio di tantissimi.

 

” E’ arrivato il momento della unità di intenti tra le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, al fine di raggiungere un concreto risultato per i cittadini che quotidianamente devono
affrontare una situazione incomprensibile, potenzialmente pericolosa e molto stressante”.

“Come previsto e prevedibile – dice il presidente Giampiero Sartorelli – con la totale ripresa delle attività lavorative e scolastiche è tornato ad aumentare il traffico. Cosa abbastanza normale e conseguenza anche del persistere delle misure anti-covid, che inducono molte più persone a servirsi del mezzo privato. Come detto, era una facile previsione, visto l’ormai ancestrale ritardo con cui si tenta di aggiornare il servizio pubblico dei trasporti. Ma a questo cronico ritardo, si aggiunge la ancor più incomprensibile gestione dei lavori sulle
strade di maggior utilizzo per entrare ed uscire dalla nostra città. Numerose le proteste e le prese di posizione, del tutto inesistenti invece le iniziative per porre fine a questo gravissimo disagio – osserva il presidente dell’Automobile Club – Penso che gli automobilisti siano stanchi di essere rincuorati dal politico di turno, che afferma di comprendere la situazione, di essere vicino alla cittadinanza e di aver avuto rassicurazioni circa l’imminente ritorno alla normalità. E’ arrivato il momento di far valere la voce dei territori con azioni efficaci e non con semplici commenti, bisogna intervenire nelle sedi competenti con forza e determinazione. Non è possibile lavorare sempre e solo di giorno. Non è possibile chiudere la stessa tratta ad intermittenza per fare prima un lavoro e poi un altro”, conclude Sartorelli.