L’autopsia esclude morte per meningite a Atri

L’autopsia esclude la ipotizzata morte per meningite a Atri. Di Egidio è deceduto per la febbre alta

E’ scongiurato il rischio meningite legato al decesso di Luigi Di Egidio, l’idraulico di 32 anni deceduto sabato notte nella sua abitazione di Casoli di Atri, al culmine di un violento attacco febbrile, con punte di 41 gradi, e vomito. Non si è trattato di meningite. Lo ha accertato l’autopsia eseguita oggi pomeriggio all’obitorio del Mazzini di Teramo dall’anatomopatologo Carmine Fortunato. Già l’esame macroscopico delle membrane encefaliche e del cervello stesso avevano fatto escludere l’ipotesi meningite. L’ulteriore approfondimento diagnostico dei test di laboratorio, attraverso l’esame microbiologico, non ha rilevato l’esistenza di batteri riconducibili al meningococco. Piuttosto, è apparso in condizioni molto compromesse il cuore, colpito da una infiammazione acuta. Per giungere all’esatta definizione di miocardite, i medici attendono altre prove di laboratorio che saranno eseguite e concluse nei prossimi giorni. In base al sintomi, iniziali, febbre altissima e vomito, la Asl aveva fatto scattare precauzionalmente il piano di profilassi previsto dalla procedura, con la somministrazione delle dosi di antibiotico alla moglie della vittima e agli altri famigliari conviventi.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.