L’Aquila, tasse da restituire: ore febbrili per trovare i giusti interlocutori

L’ostacolo più grande da superare è la mancanza di interlocutori governativi forti. L’evanescenza di figure politiche a cui rivolgersi per cercare di risolvere la questione delle tasse delle imprese sospese dopo il sisma e ora da restituire perché ritenute dall’Unione europea veri e propri “aiuti di Stato”, resta lo scoglio più insormontabile.

Perché, al di là delle questioni tecniche e legislative, in una fase politica caotica e in continua evoluzione, con un nuovo presidente del Consiglio dei ministri nominato da appena due giorni e su cui pesa la spada di Damocle della fiducia parlamentare, sapere a chi rivolgersi per inserire tra le pieghe istituzionali una vicenda su cui è appesa la vita o la morte di centinaia di imprese del cratere sismico 2009, è di fondamentale importanza. Il tempo per poter sbrogliare la matassa, c’è: occorre portare a termine un paio di passaggi entro la metà di luglio, come spiega il vicepresidente della Regione, Giovanni Lolli, che risponde da Roma, dove si trova proprio per tessere dialoghi e rapporti sulla questione tasse. Dialoghi e rapporti che devono garantire una presa di posizione trasversale fra tutte le parti politiche. E infatti i due passaggi su cui si sta lavorando porteranno la “firma” di tutti i parlamentari abruzzesi. Una rete di relazioni per la quale ancora si dovrà contare – come manna dal cielo – sulla presenza di Paola De Micheli a Roma, non più ormai come sottosegretaria, ma ancora per qualche mese come commissaria straordinaria per il sisma del Centro Italia. Le strade da percorrere – spiega Lolli da Roma – sono due. La prima prevede di presentare un emendamento trasversale al decreto legge sul sisma quando quest’ultimo verrà portato in Parlamento in sede di conversione, nei prossimi giorni, in cui chiedere di elevare la soglia del de minimis da 200 a 500 mila euro, senza franchigia. Ma il Governo in carica e il presidente del Consiglio Carlo Cottarelli dovranno esprimere parere favorevole; l’altra strada è quella di un Decreto della presidenza del consiglio dei ministri che porti la soglia a 500 mila euro. Nello stesso tempo, però, bisognerà tornare dal presidente Sergio Mattarella (al quale il sindaco Biondi aveva scritto una lettera e che ha garantito il suo interesse) per chiedergli di dare un ulteriore appoggio. Ma per entrambi i percorsi, occorre – dice Lolli – una chiara “volontà politica” dei parlamentari, che non devono trincerarsi ad esempio dietro un atto che travalica “l’ordinaria amministrazione”.

Per questo motivo la comunità politica aquilana avallerà la “somma urgenza” di un atto che serve a salvare dalla crisi un intero territorio, chiamato dall’Europa a restituire centinaia di milioni di euro. Ciò che L’Aquila – Lolli e i parlamentari uniti – diranno al nuovo capo del Governo e che ribadiranno anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è che l’Europa deve mostrare di avere a cuore le comunità in difficoltà: un atteggiamento chiuso e irriducibile, al contrario, avrà l’effetto di portare ulteriore acqua al mulino del populismo. Sono circa 350 le imprese ed i professionisti nei confronti dei quali con la notifica di cartelle esattoriali è stato avviato il recupero delle tasse sospese per 18 mesi nel cratere del sisma, su richiesta della Commissione europea che considera la sospensione aiuto di stato. Il governo uscente ha prorogato i termini per 120 giorni, fatto questo che ha portato il Tar a non concedere la sospensiva. La questione ha portato il territorio alla mobilitazione, in particolare il 16 aprile scorso c’è stato un corteo per le vie del centro dell’Aquila a cui hanno partecipato 5mila persone.

L’assessore Giorgio D’ignazio, delagato alla cabina di coordinamento della ricostruzione post-sisma, interviene in merito alla firma, appena apposta dal premier uscente Paolo Gentiloni, sul decreto per il prolungamento del termine per la restituzione delle imposte sospese e causa del sisma 2016/2017.

“Il Governo Gentiloni, grazie al lavoro del Commissario straordinario alla ricostruzione, Paola de Micheli – ha dichiarato D’Ignazio – e’ intervenuto con un importante aiuto in sostegno alle popolazioni colpite dal sisma, concedendo una proroga di 6 mesi alla scadenza prevista per il recupero delle imposte e dei contributi nei territori colpiti dal terremoto. Il decreto – ha aggiunto – presenta anche la possibilita’ di una ulteriore rateizzazione dei tributi fissata in 60 rate in 5 anni a partire dal 2019, invece che 24 rate in 2 anni a partire dal giugno 2018. Si tratta – ha concluso l’assessore – di un respiro di sollievo per tutti i residenti del cratere”.

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