Recuperati dai Carabinieri del Nucleo Patrimonio Culturale dell’Aquila reperti di epoca romana
L’uso ossessivo dei social a volte ti si rivolta contro. Ai tempi di Facebook, Instagram e TikTok le forze dell’ordine scoprono reati anche su queste piattaforme. E’ accaduto nei giorni scorsi ad un uomo teatino finito sotto processo perché in base alle indagini dei carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale dell’Aquila si era impossessato di reperti di interesse storico che aveva filmato anche sul social nell’atto di cercarli con il metal detector. Un archeologo improvvisato che è stato attenzionato dai militari dal novembre del 2023 quando hanno notato centinaia di video con reperti che poi hanno trovato a casa sua, pezzi di vasellame, una lucerna di terracotta e varie monete appartenenti allo Stato che non aveva mai restituito. Una doppia operazione che si lega a quella condotta sempre dai carabinieri del nucleo patrimonio culturale che hanno sequestrato a Penne reperti di pregio come una punta di lancia in bronzo e un elmo di età preromana assieme a selci, anfore e altri oggetti.
Nella casa dell’uomo, in pieno centro storico a Penne, c’erano addirittura 930 beni raccolti e posti in teche appese ai muri. La Soprintendenza ha confermato che la maggior parte sono di proprietà dello Stato. Fra i reperti più importanti dal punto di vista storico un elmo Montefortino che per il sindaco di Penne appartiene all’area vestina. Al primo cittadino Gilberto Pietrucci piacerebbe lasciare questi reperti a penne nel museo archeologico. Grazie alla preziosa opera dei carabinieri del nucleo i beni sono stati restituiti alla soprintendenza che ora li collocherà in spazi espositivi idonei.