Nel giorno in cui la situazione del carcere minorile dell’Aquila è al vaglio della terza commissione consiliare in Comune, il sindacato Fsa Cnpp-Spp ha divulgato una disamina con dati relativi anche all’istituto penale per minorenni del capoluogo abruzzese, già operativo e attualmente occupato da 13 detenuti
La struttura, riattivata nel contesto dell’aumento della detenzione minorile a livello nazionale, viene definita lontana dagli standard di sicurezza e trattamento ritenuti adeguati. Nella disamina firmata dal segretario nazionale del sindacato, Mauro Nardella, si evidenzia che allo stato sono in servizio 21 poliziotti penitenziari, a fronte dei 51 ‘baschi azzurri’ inizialmente previsti, poi ridotti a 41, quindi a 31 e infine agli attuali 21. L’organizzazione del servizio è descritta come “provvisoria” e l’assetto complessivo “eccessivamente
dispersivo”, con un cantiere ancora aperto mentre i detenuti continuano ad arrivare. A ciò si aggiunge la mancanza di un campo sportivo efficiente, considerata una criticità sul piano trattamentale. Per il Fsa Cnpp-Spp queste condizioni “acuiscono e non poco gli effetti nefasti del sottorganico di Polizia penitenziaria”.
“L’Aquila non può accettare un istituto penale minorile aperto in fretta e furia”, senza condizioni adeguate di dignità per lavoratrici, lavoratori e giovani detenuti. È l’allarme rilanciato nel capoluogo abruzzese dalla consigliera comunale del Pd Stefania Pezzopane, dopo la seduta della Terza Commissione consiliare dedicata all’Istituto penale per minorenni ‘San Francesco’. Alla riunione, richiesta dalle opposizioni, hanno partecipato le organizzazioni sindacali, mentre è risultata assente la direttrice dell’istituto o un suo delegato. Su proposta di Pezzopane la Commissione è stata aggiornata per ascoltare, in una prossima seduta, la direzione e tutte le sigle sindacali. Dal confronto con i sindacati è emersa una situazione definita “grave e non più rinviabile”: organico della Polizia penitenziaria sottodimensionato, con 21 unità operative a fronte delle 51 previste; locali non ultimati; caserma agenti in condizioni precarie; aree detentive incomplete; assenza di mensa
interna, armeria, cucina, biblioteca e spazi adeguati per i colloqui.
Giudicata “insufficiente” anche la risposta secondo cui l’organico sarebbe calibrato sugli ospiti presenti, alla luce
dell’aumento dei minori detenuti legato al decreto Caivano e alla crescita dei reati nelle fasce giovanili. Pezzopane annuncia che l’ordine del giorno approderà in Consiglio comunale per chiedere che il Comune rappresenti “con forza” le criticità al Governo e al Dipartimento per la giustizia minorile, sollecitando interventi immediati sull’istituto aquilano.