L’Aquila: pakistano sequestrato, minacciato e percosso per soldi. Tre arresti/VIDEO

Con la promessa di prestazioni sessuali invita un 25enne pakistano in una casa alla periferia del capoluogo: una volta dentro arrivano due uomini, complici della giovane, che lo immobilizzano e a suon di percosse e minacce si fanno dire il codice pin per prelevi bancomat e pagamenti a raffica in negozi. Dopo ore e ore di terrore la vittima riesce a fuggire e chiedere aiuto ai carabinieri. Accadeva a fine agosto, oggi gli arresti.

In manette due giovani italiani incensurati, un uomo e una donna di 25 e 35 anni, ritenuti responsabili dei reati di sequestro di persona a scopo di rapina, lesioni personali, danneggiamento e prelievo non autorizzato con carte di debito. Le complesse indagini a fine estate dalla Compagnia di L’Aquila. Il racconto del 25enne pakistano, operaio edile, è pieno di dettagli: era stato avvicinato per le vie cittadine dalla giovane italiana la quale gli aveva prospettato la possibilità di ricevere prestazioni sessuali a pagamento, riuscendo nel frattempo a carpire notizie sullo straniero, tra cui il fatto che avrebbe ricevuto l’accredito dello stipendio pochi giorni dopo.

Nei giorni successivi la donna ha, quindi, invitato il giovane a raggiungerla all’interno di un’abitazione in un quartiere periferico della città. Durante l’incontro hanno fatto irruzione due uomini, complici della ragazza, che dopo aver immobilizzato l’uomo lo hanno percosso e minacciato. Dopo averlo privato dei documenti e aver distrutto il suo cellulare, per impedirgli di chiedere soccorsi, gli hanno sottratto il denaro contante e una carta bancomat facendosi rivelare il codice pin con un machete. Mentre uno degli uomini restava a guardia del malcapitato, l’altro e la donna hanno prelevato più denaro possibile da vari sportelli ATM della città, raggiungendo il massimale consentito nella giornata. I tre sequestratori avevano progettato di tenere sotto sequestro il 25enne fino al giorno dopo, in modo da poter ritirare altro contante dagli sportelli bancomat.

Nel corso della nottata, però, il giovane pakistano, approfittando di una distrazione dei suoi carcerieri è riuscito a fuggire in strada chiedendo aiuto e richiamando così l’attenzione di alcuni vicini, che hanno allertato il 112. A quel punto i sequestratori si sono allontanati in fretta rendendosi irreperibili. I carabinieri, intervenuti sul luogo poco dopo, hanno soccorso la vittima alla quale i sanitari del locale ospedale hanno certificato un vistoso trauma cranico e ferite lacero contuse. Sono subito scattati i primi accertamenti, in particolare nell’abitazione teatro del sequestro,: è lì che i carabinieri trovano il machete utilizzato per le minacce. L’abitazione si è rivelata essere di proprietà della donna che aveva adescato lo straniero.

I militari sono, quindi, risaliti alla lista delle operazioni di prelievo presso gli ATM, acquisendo le immagini di controllo degli sportelli. È emerso che oltre a ritirare i contanti, i sequestratori avevano anche eseguito dei pagamenti in diversi esercizi commerciali della città. I due arrestati sono stati localizzati e rintracciati a L’Aquila e Prato: dopo le operazioni di arresto sono stati sottoposti ai domiciliari presso le rispettive abitazioni, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

Le indagini, tenuto anche conto delle attività connesse agli arresti, proseguono e sono principalmente rivolte all’esatta identificazione del terzo indagato che ha concorso nei reati perseguiti.

 

Barbara Orsini: