L’Aquila, scontro sul comandante della Municipale

Sul comandante della Polizia Municipale all’Aquila è scontro. Insorgono i consiglieri comunali Verini e Padovani: atto nullo

 

La questione del comandante della Polizia Municipale nel capoluogo continua a tenere banco. Come è noto, è stato nominato nell’incarico l’architetto Marco Marrocco.

I consiglieri comunali Gianni Padovani ed Enrico Verini, che seguono il caso sin dall’inizio si rivolgono al prefetto Giancarlo Di Vincenzo e al Tar Abruzzo con una richiesta formale di intervento.

Nel documento i due consiglieri di minoranza esortano il prefetto ad esercitare il ruolo di commissario ad acta, e a disporre la revoca di questo atto, definito “insanabilmente nullo”.

Per Verini e Padovani é “inspiegabile la scelta del sindaco Pierluigi Biondi di nominare un comandante estraneo completamente al Corpo della Municipale, contravvenendo alla legge nazionale e aprendo la strada in questa maniera a nuovi ricorsi che già in passato sono stati accolti dal giudice”.

Secondo i due, inoltre, l’amministrazione avrebbe agito grazie all’emendamento ad personam approvato dalla maggioranza regionale, che permette di scardinare le regole sulla direzione autonoma del Corpo.

Con il decreto per i consiglieri di minoranza però si è fatto un gran pasticcio.
Per loro, la nomina del 25 settembre scorso è praticamente nulla in quanto successiva all’insediamento avvenuto il 17 settembre del commissario ad acta, chiamato a sostituire il sindaco negli adempimenti.

Dal momento dell’inserimento, per Padovani e Verini, la competenza spettava al commissario, anche per la nomina di un comandante pro-tempore.

Nella missiva inviata al prefetto i due ricordano che l’emendamento regionale sarà discusso al Tar il 3 dicembre ed è già oggetto di esame da parte di ben 4 procure della Repubblica, a seguito di esposti presentati dai sindacati di categoria.

Padovani e Verini bollano così infine la questione: a loro giudizio “la scelta del sindaco è un tentativo di forzare la situazione, aggirando il commissariamento e anticipando la decisione del Tar”.

 

Daniela Rosone: