L’Aquila: Sandokan, boss dei Casalesi, si pente in carcere

In carcere da 26 anni, l’ultimo dei quali trascorso nel carcere dell’Aquila, Sandokan ha scelto in Abruzzo la via del pentimento

A L’Aquila Francesco Schiavone, detto Sandokan, boss del clan dei Casalesi, è arrivato nel gennaio del 2023.  Che si sia unito alla contenuta schiera dei pentiti lo avrebbero confermato anche la Direzione Nazionale Antimafia e la Direzione distrettuale della Procura di Napoli. I colloqui sarebbero iniziati alcune settimane fa.

Sandokan è stato per quasi dieci anni – dal 2014 al 2023 – nella sezione 41 bis del carcere di massima sicurezza di  Parma, dove potrebbe essere affiorata l’idea di pentirsi, poi concretizzata nel penitenziario aquilano in cui è stato recluso anche Matteo Messina Denaro. Il boss dei casalesi è arrivato a L’Aquila nel gennaio del 2023, anche lui nella sezione 41 bis, come Messina Denaro prima che le sue condizioni di salute si aggravassero fino alla morte.

Il pentimento di Francesco Schiavone sarebbe dunque reale, ma in molti si chiedono il perché di questa scelta e anche se il tempismo possa avere a che fare con altri fattori. La decisone di collaborare con la giustizia potrebbe essere stata dettata dall’intenzione di tarpare le ali a qualcuno di non gradito che aspiri a riorganizzare il clan. Anche le condizioni di salute di Schiavone potrebbero avere influito sulla scelta del pentimento.

Di certo c’è che il pentimento di Sandokan potrebbe aiutare a fare luce anche su eventuali legami tra camorra e politica e su alcuni delitti rimasti irrisolti, come la morte del fondatore del clan Antonio Bardellino, ucciso in Brasile nel 1988.

Francesco Schiavone, arrestato nel bunker realizzato sotto la sua villa, è in carcere da 26 anni. È stato lui stesso a consegnarsi, avendo capito di non avere più scampo poiché la Dia gli alitava sul collo. Schiavone sconta la pena dell’ergastolo per diversi omicidi. Prima di lui si erano pentiti il primo figlio Nicola, nel 2018, e il secondo figlio Walter, nel 2021; ancora detenuti invece gli altri figli: Emanuele Libero e Carmine.

(Foto Ansa)