Niente sussidi in estate per gli operatori delle mense scolastiche cittadine che sono ben 150. Un’emergenza per tante famiglie che restano senza reddito da giugno, quando si chiudono le scuole
Si tratta di persone che hanno una media di età di 40 – 50 anni assunti con contratti alcuni anche per poche ore al giorno. Di qui l’appello a Comune e Regione per far sì che si possa prevedere un bonus, un piccolo sostegno anche nei mesi di non lavoro.
L’appello è di Daniele Goirani, Rsu della Cgil e portavoce dei lavoratori. Dal 7 giugno, infatti, è terminato il servizio di refezione scolastica e si resterà a secco senza stipendi sino a che non riapriranno le scuole cittadine, 41 quelle in cui si effettua il servizio. Un problema che tocca tutti i lavoratori delle mense a livello nazionale, su 150 addetti solo una decina hanno un reddito anche in estate: c’è chi per mangiare è costretto a rivolgersi a strutture come Caritas, Croce Rossa o mensa dei poveri. Persone che hanno anche lunghe esperienze alle spalle.
Non è la prima battaglia degli operatori delle mense. Come dimenticare quella del 2022 a seguito della morte del piccolo Tommaso nell’asilo primo maggio a Pile. Da lì la maggior parte dei presidi vietò ai mezzi di entrare nei cortili in nome di una sacrosanta sicurezza ma provocando diversi disagi agli addetti costretti a caricare pasti in qualsiasi situazione atmosferica a piedi. Nonostante i tavoli e i tentativi di trovare soluzione ad oggi si è ancora all’anno zero e ciò che si chiede è una soluzione che accontenti tutti senza rinunciare alla sicurezza.