L’Aquila: a Francesco anche il “Premio del Perdono”

Un successo la giornata inaugurale della Perdonanza Celestiniana, quella in cui per la prima volta il corteo storico (tornato mobile dopo due anni) e il fuoco del Morrone hanno coinciso

Tantissima la gente che ha visto il corteo, tra aquilani e turisti come tanta la gente che ha partecipato al l’accensione del tripode. Ieri sera è stata anche la volta dello spettacolo inaugurale messo in piedi dal maestro Leonardo De Amicis e da Paolo Logli. Sul palco le emozioni dell’intramontabile Roberto Vecchioni, di Diodato, di Lda e Gaia per i giovani e di una star internazionale come Tony Hadley che ha incantato il pubblico. Per Roberto Vecchioni, commosso sul palco, è un gradito ritorno all’Aquila. Intanto questa mattina c’è stata la prima edizione del Premio del Perdono alla presenza, tra gli altri, del vescovo ausiliare Monsignor Antonio D’Angelo, del sindaco Biondi e di Paolo Mazzeschi che ha realizzato la scultura del premio.

Chi non è in grado di perdonare non ha conosciuto la pienezza dell’amore, lo ha detto il cardinale Petrocchi e in linea con questo messaggio si è scelto di intraprendere la strada di questo premio che andrà ogni anno ad una persona che si è particolarmente distinta nel dialogo, nei temi della riconciliazione. Il premio quest’anno non poteva che andare a Papa Francesco che arriverà domenica prossima. Il premio sarà consegnato a lui il 7 settembre in una udienza privata.

L’artista Mazzeschi ha pensato subito a come fare il lavoro seguendo due indicazioni: il fiore della rinascita e la porta Santa. Per realizzare la scultura è stato usato un Blocco di plexiglas per dare un senso di leggerezza alla porta, per simboleggiare il percorso interno e spirituale delle persone. C’è poi la parte del fiore realizzato col titanio, materiale difficile da lavorare ma magico nei colori. Il basamento e’ stato fatto con un rivestimento a doppio scalino di rame e argento per richiamare i colori della facciata della basilica di Collemaggio.

Il Vescovo D’Angelo ha parlato della sua prima Perdonanza che lo sta portando a scoprire sempre più il valore e il senso. Un premio, ha detto, che fa pensare al perdono, al processo che si compie nella vita di ognuno quando si perdona. Un percorso impegnativo verso la perfezione, ha aggiunto. La Perdonanza ha ribadito il vescovo è una ricchezza della diocesi e della città ereditata da 728 anni. Senza perdono molti ostacoli non si superano nella vita, ha chiuso.