Il museo a Borgo Rivera chiude per il trasferimento al Castello Cinquecentesco, pronto per Natale. Lavori in corso per L’Aquila capitale italiana della cultura 2026
Per Natale questo è il regalo che tutti vorrebbero: il ritorno del museo nazionale tra le mura del suo luogo d’origine, il Castello Cinquecentesco con lo sguardo già rivolto quindi al prossimo anno, quello della Capitale Italiana della Cultura.
Un traguardo che sembrava lontano ancora ma che invece si fa sempre più concreto perché da domani la sede provvisoria del Munda, a Borgo Rivera, chiude per trasloco, per consentire cioè il trasferimento delle opere e l’allestimento degli spazi in centro.
La direttrice Federica Zalabra, del resto, già nei mesi scorsi lo aveva promesso. Il forte spagnolo, chiaramente, sarà riaperto per sezioni e il rientro sarà fatto in maniera graduale.
Il primo nucleo di opere che torneranno è quello del Medioevo e del Rinascimento, si tratta di poco meno di 300 opere. Non tutto il Castello, però, sarà fruibile subito perché i tempi di allestimento saranno progressivi.
All’interno degli spazi ci sarà anche un’officina del restauro per monitorare le opere e la loro conservazione e intervenire in caso di necessità.
L’allestimento degli spazi è curato dallo studio Guicciardini e Magni, in stretta sinergia con il Munda e con l’Usra. Un intervento da ben 8 milioni di euro che arrivano dal Pnrr. Il museo, una volta entrato a regime, avrà 4 piani per 12 mila metri quadrati, di questi 5 mila dedicati alla fruizione delle opere. Oltre agli spazi espositivi ci saranno anche dei laboratori, con tanto di caffetteria e terrazza. Il progetto è molto ambizioso.
Il Comune benedice il progetto e l’assessore Ersilia Lancia parla di un ritorno molto importante. In occasione della partecipazione dell’ultima borsa del turismo archeologico di Paestum, Comune e Munda hanno realizzato un panel insieme, tra le altre cose.