L’Aquila, Papa Francesco sceglie il successore di Petrocchi

Papa Francesco ha nominato Arcivescovo coadiutore di L’Aquila Monsignor Antonio D’Angelo, già vescovo ausiliare della Diocesi. Sarà il successore del cardinale Petrocchi, comunque confermato per un anno

Si tratta di una nomina importante poiché, a differenza dei vescovi ausiliari, ai coadiutori è concesso il diritto automatico di successione alla sede episcopale; questo significa che il giorno in cui la diocesi dell’Aquila, oggi retta dal cardinale Giuseppe Petrocchi, si rendesse vacante, il coadiutore ne assumerebbe automaticamente il governo.

Papa Francesco ha nominato arcivescovo coadiutore di l’Aquila, con diritto di successione, mons. Antonio D’Angelo, fino ad oggi vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi, trasferendolo dalla sede titolare di Cerenza. A darne notizia oggi è stata la sala stampa della Santa Sede.

Eletto alla sede titolare di Cerenza il 14 agosto 2021, mons. D’Angelo ha ricevuto la consacrazione episcopale il 12 settembre successivo. In seno alla Conferenza episcopale abruzzese-molisana è vescovo delegato per il laicato e per la cooperazione missionaria tra le Chiese.

Contestualmente, si legge in una nota dell’arcidiocesi aquilana, il card. Giuseppe Petrocchi, arcivescovo metropolita, è confermato nel suo servizio di ordinario per un anno.

Nel 2020 il Santo Padre aveva nominato il cardinale Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo Metropolita di L’Aquila, membro della Commissione Cardinalizia di Vigilanza sullo IOR. Nei siti web vicini alla Chiesa si ricorda che il cardinale Petrocchi e l’arcivescovo D’Angelo, dal momento dell’arrivo a L’Aquila di quest’ultimo, hanno legato subito, e esprimendo “una fattiva intesa ministeriale, promuovendo unità di pensiero, di progettualità e di azione”.

“Il cardinale Petrocchi – prosegue la  nota della Santa Sede- manifesta profonda gratitudine a Papa Francesco per questa scelta, che condivide pienamente. Viene, infatti, sancita la linea della continuità pastorale: che non vuol dire semplice riproposizione del già-fatto, ma prolungamento ‘creativo’ di orientamenti ecclesiali positivamente collaudati, rimanendo aperti alle novità che lo Spirito incessantemente suscita nel popolo di Dio e nel mondo. Con la certezza di essere accompagnati dalla preghiera di Celestino V e dei santi patroni”.

Nella Chiesa cattolica il vescovo coadiutore svolge il ruolo di vicario generale e vescovo ausiliare. Il vescovo coadiutore di una Arcidiocesi viene chiamato Arcivescovo coadiutore. Nella prassi attuale la nomina di un coadiutore avviene solitamente quando un vescovo diocesano non potrà continuare a lungo il suo mandato, per ragioni di salute, per altro incarico o perché vicino alle dimissioni. In questi casi il Papa assegna un coadiutore, per dare a quello che sarà il futuro vescovo il tempo per conoscere la diocesi e facilitare la successione.

Prima della riforma del codice di diritto canonico (1983) c’era una distinzione tra i vescovi coadiutori cum jure successionis e quelli senza, solitamente definiti “sedi datus”, cioè “assegnati alla sede”, alla diocesi, non alla persona dell’Ordinario. Alcuni coadiutori erano nominati con il diritto di successione automatico e altri senza. Oggi nessun coadiutore è nominato senza il concomitante diritto di successione.

In sostanza, quando il vescovo diocesano si ritira, rinuncia, è trasferito o muore, il coadiutore gli succede immediatamente. Il vescovo coadiutore di una Arcidiocesi viene chiamato Arcivescovo coadiutore.

Papa Francesco, proprio alla vigilia della Perdonanza celestiniana e a un anno dalla sua visita all’Aquila per aprire la porta santa della basilica di Collemaggio, con il provvedimento emanato oggi ha disegnato il futuro dell’arcidiocesi del capoluogo regionale: il pontefice ha prorogato di un anno il mandato al cardinale Giuseppe Petrocchi, che rimarrà in carica come arcivescovo metropolita fino al 76/o anno di età, di fatto indicandone il successore nella persona di monsignor Antonio D’Angelo, 52 anni, da vescovo ad arcivescovo e da vescovo ausiliare a coadiutore con diritto di successione. Il che significa che tra un anno il giovane prelato, arrivato all’Aquila il 20 settembre 2021, sarà ufficialmente arcivescovo, acquisendo anche il grado di metropolita.
Il cardinale Petrocchi rimarrà in Vaticano fino all’età di 80 anni come cardinale elettore, cioè come alto prelato che ha diritto ad entrare in conclave per eleggere il nuovo Papa, e poi come cardinale.

Mons. D’Angelo è nato il 2 marzo 1971 a Castelmauro (Campobasso), nella Diocesi di Termoli-Larino. Entrato nel Pontificio Seminario Regionale S. Pio X di Chieti, ha conseguito il Baccellierato in Teologia. È stato ordinato presbitero il 14 settembre 1996. Successivamente, ha conseguito la Licenza in Teologia Pastorale presso la Pontificia Università Lateranense di Roma e il Diploma dell’Istituto Superiore per Formatori della Pontificia Università Gregoriana.
Ha svolto i seguenti incarichi: Vicario Parrocchiale (1996) e Parroco (1999) di S. Giovanni Battista in Colletorto; Direttore della Caritas Diocesana (2005-2007); Canonico della Basilica Concattedrale in Larino (2005); Vicerettore del Pontificio Seminario Regionale S. Pio X in Chieti (2007); Direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale vocazionale (2007-2021); Membro del Consiglio Presbiterale (2008-2021); Economo del Seminario Regionale (2010); Rettore del Pontificio Seminario Regionale S. Pio X in Chieti (2016); dal 2018, Membro della Commissione Presbiterale Italiana della Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.).
Eletto alla Sede titolare di Cerenza il 14 agosto 2021, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 12 settembre successivo. In seno alla Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana, è Vescovo delegato per il Laicato e per la Cooperazione missionaria tra le Chiese.

Il commento del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi alla nomina di monsignor D’Angelo:

“La nomina ad arcivescovo coadiutore, con diritto di successione, di monsignor Antonio D’Angelo, fino ad oggi vescovo ausiliare dell’Aquila, da parte di Papa Francesco, proprio alla vigilia dell’avvio della Perdonanza Celestiniana, evento precursore del Giubileo patrimonio non solo della nostra città ma del mondo intero, riempie di orgoglio e mi induce a rivolgere sentimento di gratitudine, a nome della municipalità e mio personale, al Pontefice, che proprio lo scorso anno decise di aprire in prima persona la Porta Santa, e congratulazioni al prelato della nostra Diocesi. Le mie felicitazioni anche per il cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo metropolita che è stato confermato nel suo servizio di ordinario per un anno. La notizia, ci è peraltro giunta nel giorno del suo compleanno, per cui gli rivolgo un doppio augurio. La comunità aquilana è particolarmente legata ai due uomini di Chiesa, sapienti interpreti del messaggio di Celestino V che la nostra città si appresta a commemorare nell’appuntamento per essa più importante dell’anno”.

Di sotto il link sullo speciale di Rete8 realizzato dalla redazione dell’Aquila, con l’intervista a Monsignor D’Angelo al momento dell’insediamento come vescovo ausiliare.