L’Aquila: nuovi migranti senza dimora, appello di Fraterna Tau

Crescono i migranti senza dimora che da settimane transitano a L’Aquila per chiedere asilo. L’appello di Fraterna Tau per un dormitorio

Il numero delle persone provenienti da Pakistan e Afghanistan è cresciuto progressivamente negli ultimi giorni, avvicinandosi ai livelli delle scorse settimane. Nella prima occasione è stato attuato il trasferimento in emergenza di circa 80 persone: 44 in Calabria, le altre in Basilicata, su decisione condivisa tra Prefettura e forze di polizia.

I richiedenti asilo mangiano tre volte al giorno alla mensa della Fraterna Tau, ma per la notte restano senza una sistemazione adeguata. Alcuni si riparano nell’area di piazza d’Armi, altri nel centro storico, in attesa di un posto nei Cas.
Nessuno di loro ha contezza delle opportunità legate al decreto flussi con il click day, una procedura legata alle quote di ingresso per lavoro che di fatto non riguarda chi è già in attesa di asilo.

L’Ansa racconta la storia di Amir, nome di fantasia, 27enne pakistano, studente di Scienze politiche costretto a lasciare il paese dopo alcune gravi tensioni interne. Al pronto soccorso del San
Salvatore gli sono state riscontrate alcune patologie messe nero su bianco sul certificato di dimissione. In questura gli è stato fissato un nuovo appuntamento per formalizzare la domanda
di asilo il 30 dicembre.

“Quando ho detto che avevo problemi di salute e non potevo dormire fuori – racconta davanti alla mensa – mi hanno risposto in inglese ‘this is not our problem’ (questo non è un problema nostro)”.

Paolo Giorgi, responsabile della Fraterna Tau, spiega:

“Qui vengono a mangiare, trovano coperte, scarpe e la possibilità di fare una doccia. Ma la sera restano all’aperto e il freddo ora si fa anche più duro, visto che siamo scesi sotto zero. Se ci fosse un locale dove farli dormire lo gestiremmo gratuitamente, pur di evitare tutto questo”.