L’Aquila: nuove udienze per il processo ai tre palestinesi

Il 9 e 10 luglio, alla Corte d’Assise dell’Aquila, nuove udienze del processo ai tre palestinesi accusati di terrorismo internazionale

Saranno ascoltati i testimoni della difesa e gli stessi imputati: Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh. Il primo interverrà in videoconferenza dal carcere di Terni, dove è detenuto da oltre un anno e mezzo.
In contemporanea, Soccorso Rosso Proletario e i comitati spontanei pro-Palestina hanno annunciato presìdi di solidarietà davanti al tribunale dell’Aquila, mercoledì alle 9.30 e giovedì
alle 10.30.
Sempre mercoledì, ma alle 20 a Teramo, è previsto un incontro pubblico dal titolo “Gaza, il genocidio e la resistenza”, nell’ambito del 14/o torneo antirazzista della Casa del Popolo.
Secondo gli attivisti le udienze di giugno, interamente dedicate ai testimoni dell’accusa, “non hanno portato elementi nuovi sui fatti contestati”.

“È sempre più evidente – sostengono – che si tratti di un processo politico”.

Secondo Soccorso Rosso Proletario, l’obiettivo dell’accusa è impedire che emergano in aula le
ragioni politiche della resistenza palestinese. Citano, tra gli episodi, la mancata proiezione integrale di un video ritenuto rilevante, la traduzione parziale delle dichiarazioni rese da Yaeesh il 2 aprile, e l’esclusione di testimoni chiave come Francesca Albanese.
Difficilmente si arriverà a sentenza il 10 luglio, come inizialmente ipotizzato. Il pubblico ministero ha già lamentato tempi troppo stretti per la discussione finale. È probabile un rinvio a settembre, con due udienze consecutive: una per le arringhe e una per le repliche prima della sentenza.

“Oggi sono vostro prigioniero, ma se non verrò giudicato equamente, otterrò comunque la mia libertà, non importa quanto tempo dovrà passare. La Palestina sconfiggerà l’occupazione, se un popolo desidera vivere, la vita sarà il suo destino”, aveva dichiarato Anan Yaeesh il 2 aprile scorso, intervenendo in videoconferenza.