L’Aquila, migranti al freddo: si attiva la solidarietà ma il problema resta

La situazione dei migranti all’Aquila continua a preoccupare. Non ci sono posti e la loro unica speranza è l’attesa. Fanno la spola tra la mensa per un pasto caldo e sottopassi per dormire

Il problema ora c’è e va affrontato ma all’Aquila non ci sono posti e anche il Comune è stato abbastanza chiaro: non si accettano persone che non rientrano nella rete di accoglienza Cas della Prefettura.

E’ ovvio che al netto dei battibecchi politici e delle accuse di sciacallaggio la problematica esiste e diventa anche di ordine pubblico. Attorno ai migranti che fanno la spola tra Prefettura, Questura, sottopassi per dormire e mensa di Celestino per mangiare c’è la solidarietà di tanti aquilani e associazioni ma, anche per chi gestisce le associazioni stesse, il problema è grande e non si può affrontare questo flusso in maniera così disordinata e non ufficiale.

I video su Tik Tok hanno fatto il resto, invitando i migranti a recarsi all’Aquila perché si sta bene e nella disperazione di viaggi che durano anche sette mesi, c’è la speranza di trovare riparo. Ma così non va e sono tutti abbastanza concordi, seppur i toni del sindaco Biondi abbiamo scatenato un vespaio di polemiche.

La mensa di Celestino non ha spazi per ospitare i migranti ma nello spirito di carità che anima la struttura creata dal compianto Padre Quirino e Pierino Giorgi c’è la volontà di dare sostegno, e allora da giorni si offrono pasti caldi a chi si presenta e coperte ma pure Giorgi é chiaro: L’Aquila non può supportare e sopportare questo flusso disordinato.

Intanto i migranti si sono ritrovati questa mattina alla Fontana Luminosa in un’area per ricaricare i telefoni. Ci sono pakistani, afghani. Carlo Gizzi, giornalista, ha deciso intanto di raccogliere delle coperte per aiutare i ragazzi a scaldarsi nelle fredde notti aquilane.