Gli esponenti locali del partito hanno inviato una lettera agli studenti e al personale delle scuole che, per l’ennesimo anno, torneranno a scuola nei musp
Gli studenti aquilani non hanno le stesse opportunità dei coetanei di altri territori. Così il partito democratico insiste sulla mancata ricostruzione delle scuole. In conferenza stampa il segretario comunale Nello Avellani, il segretario del circolo dell’Aquila centro Alessandro Tettamanti e il consigliere comunale Stefania Pezzopane.
“L’amministrazione Biondi- hanno detto- è al governo da otto anni ma le scuole inaugurate sono state aperte grazie all’opera iniziata della precedente amministrazione. 11 scuole in muratura su 17 non hanno indici di vulnerabilità idonei, hanno specificato, l’amministrazione ha annunciato delle verifiche ma ad oggi i dati non sono stati diffusi. Inoltre, se si tengono in considerazione 14 scuole nei vari dossier ufficiali del Comune, si nota che dai primi rispetto all’ultimo slitta sempre la data di fine lavori degli edifici. 21 mesi di ritardo a volte, in altri 22, in uno 36 o in altri ancora 24 o 15”.
Per il Pd, insomma, una situazione inaccettabile. Di qui l’iniziativa della lettera nella quale il Pd spiega ai ragazzi e a tutto il personale della scuola che a 17 anni dal terremoto si torna ancora nei musp, senza palestre, mense, aule studio, laboratori. Alcuni dirigenti scolastici per avere gli spazi sono stati costretti addirittura a spostarsi dai musp in scuole in muratura con indici non adeguati.
Nella missiva il Pd ringrazia tutti per la grande capacità di adattamento ma le loro aspettative sono state tradite, questa per loro è la verità.
Ad oggi 3500 studenti sono ancora nei moduli provvisori. E’ il fallimento, hanno spiegato ancora i dem, della ricostruzione pubblica della città.
L’ultima promessa mancata per il Pd: il sindaco aveva assicurato che nel 2025 si sarebbe arrivati almeno all’inaugurazione del plesso San Sisto – Santa Barbara e del polo di Sant’Elia – Gignano – Torretta. Quei poli definiti strategici, hanno attaccato, hanno oggi una fine lavori prevista tra maggio e giugno del 2026.
Le risorse ci sono, quindi ciò che accade all’Aquila, hanno concluso, è inspiegabile.
All’amministrazione il Pd chiede chiarezza e trasparenza sui dati.
