L’Aquila: la Polizia locale proclama lo stato di agitazione

Un nuovo capitolo si aggiunge alla vertenza della Polizia Locale di L’Aquila: proclamato stato di agitazione dal CSA Ral, dissenso della RSU

Il CSA Ral – Coordinamento provinciale L’Aquila – ha proclamato lo stato di agitazione per i dipendenti della Polizia Locale del capoluogo e ha chiesto al Prefetto la convocazione di un incontro urgente. Alla base della mobilitazione, “carenze contrattuali, inadempienze organizzative e gestionali” e la mancanza di risposte alle richieste avanzate nel tempo.

Tre i punti principali della vertenza. In primo luogo la richiesta “della nomina immediata di un
dirigente-comandante”, come previsto dalla legge quadro 65/1986 e ribadito dal Consiglio di Stato.
Il secondo nodo riguarda l’organizzazione interna: il sindacato chiede l’adeguamento del regolamento comunale alla normativa nazionale e regionale, la definizione della macrostruttura, la nomina di un vice comandante e il riconoscimento dei gradi ai sottufficiali.
Sul piano economico, il sindacato sollecita infine l’adeguamento delle indennità di funzione e di servizio esterno, oltre all’erogazione dei buoni pasto. Secondo il Csa, le criticità segnalate incidono negativamente sul benessere dei lavoratori e sul normale svolgimento delle attività.

Sul comunicato del CSA e sulla proclamazione dello stato di agitazione esprime dissenso la RSU della Polizia Locale. Di seguito la nota firmata da Andrea Antonetti:

“In qualità di componente eletto della RSU, intendo esprimere dissenso rispetto alla decisione assunta dalla O.S. a seguito dell’assemblea sindacale tenutasi lo scorso 25 agosto. Tale decisione è stata formalizzata senza attendere una reale condivisione da parte di tutti gli agenti, procedendo in modo affrettato e senza un pieno coinvolgimento del personale.

Pur nel rispetto delle opinioni espresse, il sottoscritto, in nome e per conto di tanti colleghi rappresentati, intende esprimere disappunto rispetto alla decisione assunta dal CSA, peraltro non preventivamente comunicata allo scrivente, ritenendo doveroso precisare che la scelta di avviare una mobilitazione di tale portata non è stata adeguatamente condivisa né approvata. Tale dichiarazione viene resa a tutela della trasparenza, della correttezza e della rappresentatività del ruolo ricoperto”.

 

Marina Moretti: