I manifestanti però si difendono e spiegano che non ci sono stati atti di violenza ma si è semplicemente simulato un corteo funebre. “Siamo poi entrati nel Carrefour – hanno detto – ma ci siamo limitati ad un semplice flashmob in linea con altre azioni di protesta condotte in altre parti d’Europa, come a Oslo, il tutto finalizzato a denunciare le atrocità del genocidio a Gaza”.
Ma dopo l’episodio, che il titolare ha denunciato alle autorità competenti, scrivendo anche un post su Facebook, in tanti hanno preso le distanze da quanto accaduto a partire da Daniela Ianni coordinatrice cittadina di Fratelli d’Italia che parla di “situazione paradossale nel giorno dedicato alla liberazione”.
“È evidente come – ha detto – nel nome della lotta al fascismo, adottino metodi che al fascismo storico somigliano fin troppo. Alla fine, i veri fascisti sono spesso quelli che gridano più forte di essere antifascisti. L’Aquila è una città che crede nella libertà, nel rispetto reciproco e nella legalità. Non permetteremo che venga trascinata in un clima di odio ideologico che la sinistra sta impostando, e che richiama esplicitamente al conflitto sociale che genera violenza”.
Anche l’Anpi L’Aquila ha stigmatizzato l’episodio, prendendo le distanze e spiegando che nulla ha avuto a che fare l’episodio con la loro manifestazione per la festa della liberazione. L’Anpi ha preso le distanze dai responsabili del fatto, un piccolissimo gruppo di estremisti, così Fulvio Angelini, dai quali l’associazione si è dissociazione spiegando che ciò che è accaduto non esprime nessuna solidarietà verso la sacrosanta causa palestinese ma si riduce a una vile provocazione su lavoratori incolpevoli ai quali va solidarietà.
Accanto all’Anpi i consiglieri comunali di opposizione Stefania Pezzopane, Paolo Romano, Lorenzo Rotellini, Alessandro Tomassoni, Stefano Albano, Stefano Palumbo e Simona Giannangeli: anche loro hanno preso le distanze.
“Il supermercato – hanno scritto – è stato fatto oggetto di una manifestazione autonoma e violenta che nulla aveva a che fare con le celebrazioni per l’anniversario della Liberazione, che aveva altre parole e altri obiettivi che nulla hanno a che fare con il 25 aprile e il suo portato sociale, culturale e politico. Condanniamo l’aggressione messa in atto contro i lavoratori e le lavoratrici del supermercato, il titolare Marcello e tutti i clienti presenti a cui vogliamo dare la nostra piena solidarietà e vicinanza. Non consentiremo che questa giornata di memoria e partecipazione venga offuscata da quanto accaduto ne’ che, peggio, cio’ venga strumentalizzato politicamente da chi, proprio sfruttando l’eco del 25 aprile e oltremodo disturbato dall’ottima riuscita della giornata, intende ancora una volta trovare “sponde” per sviarne il potente messaggio e tradirne i sani principi e valori storici.
Ovviamente ci sono ora le indagini in corso per far luce su quanto accaduto e per individuare gli eventuali responsabili.