L’Aquila: indagine della Digos sulle tensioni di ieri al Carrefour. In tanti prendono le distanze

C’è un’indagine in corso e questa mattina nel Carrefour dei quattro cantoni in centro storico c’era la digos per i rilievi e probabilmente per visionare le registrazioni delle telecamere di video sorveglianza del locale dopo i momenti di tensione vissuti ieri nell’attività

Il titolare, Marcello De Angelis, ha denunciato l’irruzione di 20-25 persone entrate nel supermercato con striscioni bloccando i clienti all’uscita. Di fronte alle rimostranze del titolare che ha visto i clienti e i dipendenti spaventati, alcune persone avrebbero gridato frasi come “assassini e complici del genocidio” tirando oggetti non identificati ma fortunatamente non creando danni.
I manifestanti però si difendono e spiegano che non ci sono stati atti di violenza ma si è semplicemente simulato un corteo funebre. “Siamo poi entrati nel Carrefour – hanno detto – ma ci siamo limitati ad un semplice flashmob in linea con altre azioni di protesta condotte in altre parti d’Europa, come a Oslo, il tutto finalizzato a denunciare le atrocità del genocidio a Gaza”.
Ma dopo l’episodio, che il titolare ha denunciato alle autorità competenti, scrivendo anche un post su Facebook, in tanti hanno preso le distanze da quanto accaduto a partire da Daniela Ianni coordinatrice cittadina di Fratelli d’Italia che parla di “situazione paradossale nel giorno dedicato alla liberazione”.
“È evidente come – ha detto – nel nome della lotta al fascismo, adottino metodi che al fascismo storico somigliano fin troppo. Alla fine, i veri fascisti sono spesso quelli che gridano più forte di essere antifascisti. L’Aquila è una città che crede nella libertà, nel rispetto reciproco e nella legalità. Non permetteremo che venga trascinata in un clima di odio ideologico che la sinistra sta impostando, e che richiama esplicitamente al conflitto sociale che genera violenza”.
Anche l’Anpi L’Aquila ha stigmatizzato l’episodio, prendendo le distanze e spiegando che nulla ha avuto a che fare l’episodio con la loro manifestazione per la festa della liberazione. L’Anpi ha preso le distanze dai responsabili del fatto, un piccolissimo gruppo di estremisti, così Fulvio Angelini, dai quali l’associazione si è dissociazione spiegando che ciò che è accaduto non esprime nessuna solidarietà verso la sacrosanta causa palestinese ma si riduce a una vile provocazione su lavoratori incolpevoli ai quali va solidarietà.
Accanto all’Anpi i consiglieri comunali di opposizione Stefania Pezzopane, Paolo Romano,  Lorenzo Rotellini, Alessandro Tomassoni, Stefano Albano, Stefano Palumbo e Simona Giannangeli: anche loro hanno preso le distanze.
“Il supermercato – hanno scritto – è stato fatto oggetto di una manifestazione autonoma e violenta che nulla aveva a che fare con le celebrazioni per l’anniversario della Liberazione, che aveva altre parole e altri obiettivi che nulla hanno a che fare con il 25 aprile e il suo portato sociale, culturale e politico. Condanniamo l’aggressione messa in atto contro i lavoratori e le lavoratrici del supermercato, il titolare Marcello e tutti i clienti presenti a cui vogliamo dare la nostra piena solidarietà e vicinanza. Non consentiremo che questa giornata di memoria  e partecipazione venga offuscata da quanto accaduto ne’ che, peggio, cio’ venga strumentalizzato politicamente da chi, proprio sfruttando l’eco del 25 aprile e oltremodo disturbato dall’ottima riuscita della giornata, intende ancora una volta trovare “sponde”  per  sviarne il potente messaggio e tradirne i sani principi e valori storici.
Ovviamente ci sono ora le indagini in corso per far luce su quanto accaduto e per individuare gli eventuali responsabili.

Sulla vicenda è intervenuta anche Sinistra Italiana L’Aquila. Di seguito la nota di Fabrizio Giustizieri,  Segretario Provinciale, e Pierluigi Iannarelli, Segretario Comunale:

“Le azioni di boicottaggio nei confronti dei prodotti israeliani e di una catena commerciale come quella del Carrefour, che è tra le principali rifornitrici di beni ed alimenti dei soldati israeliani, rientrano tra le forme di pressione e di lotta che i cittadini di tutto il mondo possono attuare per chiedere la fine dell’occupazione e della colonizzazione della terra palestinese, per la piena uguaglianza per i cittadini arabo-palestinesi di Israele e per il rispetto del diritto al ritorno dei profughi palestinesi.

A prescindere da cosa sia accaduto il 25 Aprile al Carrefour lungo corso Vittorio Emanuele, azione che non rientrava tra quelle organizzate dall’ANPI a cui noi abbiamo aderito per celebrare la festa della Liberazione, è nostro dovere politico precisare che, nell’indifferenza del potere mondiale, a Gaza è in atto un genocidio e che i singoli individui, anche con azioni di rinuncia quotidiana, di boicottaggio di prodotti e di scelta consapevole dei consumi, possono essere protagonisti di una lotta di resistenza all’inumanità.

Troviamo ipocrita e deprecabile l’atteggiamento di una destra che fatica a definirsi antifascista e che non ha neanche il coraggio di riconoscersi come fascista, finalizzato a strumentalizzare l’episodio del Carrefour per gettare discrimine sulla bella e “sobria” giornata in cui il 25 Aprile è stato festeggiato, da noi insieme a tanti altri, sotto la stella polare dei valori della Resistenza italiana”.