L’Aquila, il restauro del Torrione svela tesori archeologici

Molta soddisfazione per ciò che gli scavi in occasione del restauro del Torrione stanno restituendo. Sopralluogo del sindaco assieme a Fondazione e Ance. Sarà anche luogo di aggregazione per il quartiere

Il restauro del Torrione restituisce le prime scoperte archeologiche grazie all’indagine iniziata tre settimane fa sotto il coordinamento scientifico del professor Fabio Redi.

A circa 1 metro e 70 dal piano stradale è stato rinvenuto lo spiccato del monumento in apparato murario in pietra.

Le fondazioni sono solide e in profondità. Il ritrovamento fa escludere che si tratti di una struttura a carattere funerario perché realizzata con materiali di spoglio ma è ancora presto per affermare che appartenga all’acqudotto del ‘300 di Santanza.

Il ritrovamento arricchisce di ulteriori passaggi la storia della città. Sarà lasciato in vista sin dalla base interrata a testimoniare un’opera idraulica monumentale molto bella che testimonia il legame dell’Aquila con l’Acqua.

Ulteriori indagini cercheranno di risolvere il dilemma della cronologia. Il restauro è finanziato da Fondazione Carispaq e Ance con 200 mila euro e sono previste altre 4 settimane di scavo archeologico a cui seguirà la realizzazione di un muro di contenimento con lavorazione faccia vista e di una gradonata di accesso al nuovo piano di calpestio posto alla base dello spiccato del rinvenimento.

Il restauro riqualificherà anche la zona che sarà un punto di aggregazione per il quartiere, come ha specifico la Fondazione.

Sarà rielaborato il progetto di illuminazione ed è prevista una ricostruzione virtuale dell’alzato del monumento a scopo didattico.