Finisce in Parlamento il caso del comandante della Polizia Locale dell’Aquila, da anni ormai nominato dal sindaco Pierluigi Biondi tra i dirigenti comunali e non tra i membri del Corpo, come invece previsto da una legge regionale e poi ribadito dal Tar in due occasioni. Per Sottanelli di Azione “bene ha fatto il sindaco Biondi”
Il senatore del Pd Michele Fina infatti ha annunciato un’interrogazione parlamentare sulla modifica alla legge regionale sull’ordinamento della Polizia Locale – passata attraverso un emendamento all’assestamento di Bilancio della Regione Abruzzo – che consente proprio la nomina di un dirigente da parte del primo cittadino. Nei giorni scorsi il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri (Forza Italia) ha garantito una ‘revisione’ della norma, aprendo di fatto a uno ‘scontro’ con il primo cittadino dell’Aquila, eletto nelle fila di Fratelli d’Italia.
“Assistiamo attoniti allo scontro tra il sindaco dell’Aquila e il presidente del Consiglio regionale – le parole di Fina -,
una ruggine tutta interna alla destra che governa Regione e capoluogo. Ora il sindaco dell’Aquila, che incidentalmente dovrebbe essere anche responsabile nazionale enti locali di FdI – aggiunge Fina – invece di attenersi alle decisioni dei giudici amministrativi in sede di Tar e Consiglio di Stato, vorrebbe risolvere il suo problema locale con un colpo di spugna alla legge. Ma non si può fare della legge uno strumento per risolvere i propri problemi amministrativi: è evidentemente un’offesa alle istituzioni regionali e a chi le guida”.
Sulla stessa linea i consiglieri regionali e la segreteria cittadina del Pd, che definiscono l’emendamento “una norma
pensata ad hoc per sanare la situazione aquilana”, ma che finisce per “compromettere l’autonomia della Polizia Locale e ignorare il quadro giurisprudenziale esistente”. “Oggi Biondi urla alla luna, in assoluta solitudine – si legge in una nota dei dem – con tutti i sindacati sulle barricate”. Dure anche le critiche dell’Anvu (Associazione Polizia Locale d’Italia), che definisce il provvedimento “costruito su misura per il Comune dell’Aquila”, privo di “legittimazione costituzionale” e “in contrasto con i principi di generalità e imparzialità”.
“L’emendamento approvato in Consiglio regionale lo scorso 5 agosto che consente di affidare l’incarico di Comandante a un dirigente esterno alla Polizia locale è una misura di buon senso e necessaria”. Lo dichiarano Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Azione, e Enio Pavone, capogruppo in Consiglio regionale. “È singolare – proseguono – che ci siano forze politiche che prima hanno sostenuto la riforma e oggi, di fronte a tensioni interne, pensino a fare marcia indietro. Bene ha fatto il sindaco Biondi a rivendicare con chiarezza la bontà della scelta richiesta da tempo dai Sindaci e dall’ANCI Abruzzo. La politica non deve piegarsi a logiche di correnti contrapposte”.
“Le riforme – concludono Sottanelli e Pavone – vanno giudicate nel merito: questa interviene a favore della trasparenza amministrativa, rafforza l’autonomia degli enti locali e valorizza la competenza come criterio guida nella dirigenza pubblica”.