L’Aquila, convegno aree interne Magna Carta

L’appuntamento con il Pnrr rappresenta un bivio storico e irripetibile per il meridione e le aree interne, due fragilità che si assommano possono moltiplicare i fattori di debolezza o potenziare le occasioni di rilancio. Si è parlato di questo nel seminario organizzato dalla fondazione Magna Carta e dalla Fondazione Con il Sud.

La relazione principale è stata affidata al senatore Gaetano Quagliariello che ha ricordato la nascita del centro di formazione per dirigenti della pubblica amministrazione in città annunciato dal premier Draghi.

Il tema demografico per Quagliariello sta al centro delle riflessioni, sta assumendo contorni drammatici in alcune zone del paese. Si è chiesto al Governo anche con altri gruppi politici ha detto di fare una riflessione propedeutica al Pnrr in questo senso. Ci sono luoghi che rischiano la desertificazione e lo spopolamento e il tema va affrontato ora per il senatore. Le opportunità che offre il Pnrr sono tante, il fondo complementare in particolare mette a disposizione fondi, 300 milioni, per le aree interne per rispondere alle prime necessità. Sono coinvolte 72 aree. Altra opportunità è data dalle nuove forme di mobilità ma anche dai Borghi con progetti locali, digitalizzazione e forme per favorire il turismo.

Un modo per mettere a nudo le criticità del sistema territoriale. Servono una riorganizzazione, una digitalizzazione della pubblica amministrazione con più poteri all’Unione dei Comuni e alle centrali di committenza con personale nuovo e più preparato.

A moderare i lavori il giornalista Antonio Polito e alla prima sessione dei lavori hanno partecipato il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e il ministro per il Sud Mara Carfagna che è intervenuta in videoconferenza. Il ministro Carfagna ha spiegato che è saltato il vecchio modello per il quale il paese veniva visto come insieme di locomotive trainate dal Nord che a beneficiato di risorse e investimenti. Con il governo Dragni, ha detto, è arrivata la svolta politica e culturale. Modello saltato dalla crisi del 2009 e con la crisi pandemica ed è impensabile per il Ministro pensare che il paese ne possa uscire solo con il Nord. Il 40% dei fondi destinati alle regioni del mezzogiorno significa accendere un altro motore per garantire lo sviluppo dell’Italia.

Le prospettive sono a 5 e 10 anni con il fondo complementare. La Carfagna ha anche detto che con i ministri Brunetta e Gelmini si sta lavorando molto per mettere tutti nelle condizioni di partecipare ai progetti. A breve ci sarà un nuovo bando per assumere nuovi ingegneri, architetti e altre figure per rafforzare le pubbliche amministrazioni. Ci saranno 120 milioni di euro per sostenere anche i Comuni, ci saranno poteri di affiancamento e sostituzione per chi è in difficoltà. Per la Carfagna se si sarà bravi aumenteranno nel sud occupazione giovanile e femminile. Il nuovo modello di Sud si disegnerà attraverso 3 assi: alta velocità ferroviaria, modernizzazione dei porti e valorizzazione delle zone economiche speciali.

In collegamento anche il presidente della Regione Marco Marsilio che ha parlato di infrastrutture che per lui sono il punto debole del territorio. Marsilio ha ricordato anche la faccenda degli aumenti autostradali invocando approvazione del Pef. Non si può andare avanti ha detto con provvedimenti tampone su questo e altri temi.

Il sindaco Pierluigi Biondi dice che una infrastruttura a metà è quella amministrativa che sta alla base dei processi. L’occasione del Pnrr per L’Aquila e cratere 2009 e per la regione è accresciuta ha detto il sindaco da altri finanziamenti, non solo Pnrr ma anche un miliardo e 800 milioni e ci sono altri fondi Restart. Se si mettono insieme sono molti fondi che possono essere investiti ma il problema è la disarticolazione dei sistemi territoriali. Si è posto un problema di governance risolto solo qualche mese fa. Gli enti territoriali ha detto Biondi vanno rinforzati. Nelle aree interne esistono centri di eccellenza come Gssi, Università, laboratori del Gran Sasso, istituzioni che fanno cultura. Il tema che va affrontato è poi quello della semplificazione, ha ribadito.

 

 

Fabio Lussoso: