L’Aquila capitale della cultura 2026: il programma presentato a Roma

Dalle manifestazioni già esistenti alle nuove iniziative, fino ad arrivare alla sperimentazione sul DNA per dimostrare che la cultura fa bene: a Roma presentato il programma di L’Aquila 2026

“Un territorio mille capitali” è lo slogan scelto per la presentazione del programma di L’Aquila capitale italiana della cultura. A Roma, nella sala polifunzionale della presidenza del Consiglio del Ministri, la presentazione ufficiale di un anno di iniziative.

Non soltanto una città, ma un intero territorio con la sua pluralità di comunità coinvolte: L’Aquila e Rieti. Per la prima volta un intero territorio si è candidato, e ha vinto, il titolo e il ruolo di capitale italiana della cultura 2026. Oggi il programma è stato presentato ufficialmente a Roma, alla presenza del ministrao Giuli.

Il budget complessivo disponibile è di 16 milioni e mezzo complessivi, tra dossier finanziato e fondi Res star 2 per i territori colpiti dal sisma. Il Comune dell’Aquila ha fatto da cabina di regia, confrontandosi a lungo con tutti i soggetti coinvolti, istituzioni, amministratori, enti. Un grande sforzo corale, più di un anno di eventi, progetti, modelli, arte, teatro, musica, scienza, società.

Tra le novità la messa scritta da Nicola Piovani per la società Barattelli: il “faccia a faccia” con San Francesco, con la voce solista di Simona Molinari, organizzato dall’Istituzione sinfonica abruzzese; il concorso internazionale per direttori d’orchestra, in ricordo del Maestro Vittorio Antonellini, direttore dei Solisti aquilani.

Poi gli eventi già abituali, come il premio Volpe, il festival Città del Medioevo, i Cantieri dell’immaginario, il Jazz per le terre del sisma, la Perdonanza celestiniana.

Nell’ambito della presentazione di oggi, il professor Sacco ha ribadito che la cultura fa bene, crea benessere tangibile, non solo economico: la scienza dimostra che agisce anche sulla salute fisica e neuroendocrina. In questa direzione procede uno studio specifico che sarà portato sul territorio aquilano con appositi prelievi di DNA salivare, su base volontaria ovviamente, per arricchire con dati sperimentali le ricerche già esistenti.

Oltre 300 eventi in 300 giorni di programmazione con un primo osservatorio in Italia che misurerà gli impatti. Parola d’ordine: coralità e città multiverso, motivazione che ha fatto ottenere il titolo alla città abruzzese.

Ospiti internazionali distribuiti tra arte, musica, teatro, cinema, danza, partecipazione e ricerca. Il 17 gennaio la cerimonia ufficiale di apertura. Ci saranno produzioni originali di rilievo, come quella della Barattelli, ad esempio, con l’opera in prima esecuzione assoluta di Nicola Piovani il 18 luglio a Collemaggio.

Oggi al tavolo con il sindaco Pierluigi Biondi, il ministro della cultura Alessandro Giuli, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il coordinatore scientifico della candidatura Pier Luigi Sacco, il direttore della candidatura Alessandro Crociata e il sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi.

Tra le tante iniziative citate oggi anche la mostra di Maurizio Cattelan e Marta Papino in omaggio a Fabio Mauri, al Maxxi. Poi l’appuntamento curato da Marinella Senatore che trasformerà la città in un palcoscenico diffuso coinvolgendo cittadini, associazioni, scuole in una grande parata condivisa, presentato dalla Fondazione Maxxi.

All’Aquila si svolgerà anche la ventesima edizione del premio nazionale delle arti che coinvolgerà le maggiori istituzioni culturali cittadine saranno coinvolte.

Con il milione di euro stanziato dal ministero della Cultura sono in fase di avvio cantieri culturali diffusi, programmi di partecipazione e cittadinanza attiva (come quello con la Fondazione Città dell’arte di Michelangelo Pistoletto), progetti di rigenerazione urbana e innovazione digitale, azioni pilota in quartieri e borghi del territorio.

L’anno da Capitale passa anche per la restituzione di alcuni luoghi della cultura, a 17 anni dal sisma: la riapertura del Teatro Comunale che sarà sede dell’evento conclusivo dell’anno con una grande opera lirica a cura del Teatro Stabile d’Abruzzo. Ma anche il rientro del Museo Nazionale d’Abruzzo nel Castello cinquecentesco, a dicembre 2025. Così come tornerà al pubblico anche il Teatro San Filippo, restaurato grazie anche ai proventi della canzone “Domani”, realizzata all’indomani del sisma dagli Artisti uniti per l’Abruzzo. Tra gli ospiti anche Amara, Simone Cristicchi, l’artista cinese Liu Bolin, Giorgio Pasotti, Salvatore Accardo, Viola Graziosi.

La conclusione della conferenza stampa è stata affidata al ministro Giuli il quale ha detto:

“L’Aquila è capitala italiana della cultura da tanto tempo: la comunità, con Rieti, rappresenta l’ossatura civica di quest’area. La comunità abruzzese è coesa e federata con quella laziale. Le vittorie arrivano quando è già chiaro che un progetto si basa su un’attività viva e palpitante, all’interno di un tessuto sociale e di una popolazione che ha saputo mutare il dramma del terremoto in una forza propulsiva, trasformando le cicatrici in progetti”.