L’Aquila, Banca d’Italia: economia regionale stabile

L’economia regionale é stabile. E’ quanto viene fuori dall’aggiornamento congiunturale di Banca d’Italia che contiene dati da gennaio a giugno, con qualche osservazione relativa ai mesi di settembre e ottobre

Nel corso del 2025 le dinamiche sono rimaste stabili, secondo l’indicatore Iter della Banca. Nella media del primo semestre l’attività produttiva è stimata in crescita di circa lo 0,6%, dato in linea con quello dell’anno precedente e con l’andamento del Pil a livello nazionale. Il clima di fiducia delle imprese manifatturiere si è stabilizzato dopo i livelli minimi durante il picco della crisi energetica.

Nel settore dell’automotive è proseguito il calo della produzione di veicoli commerciali leggeri. Il calo sull’export, cresciuto comunque rispetto al 2024, è stato compensato dalla crescita di vendita all’estero di prodotti farmaceutici. Positivo anche il contributo fornito dal settore dei macchinari, da quello della gomma, plastica, dai minerali non metalliferi e dall’alimentare.

Stabilità del fatturato per le imprese con previsioni di miglioramento. La spesa per investimenti rimane un po’ indietro vista la crisi geopolitica e la tensione sul commercio mondiale. Il settore delle costruzioni ha beneficiato del Pnrr. Nelle aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016-17 sono proseguite le attività di ricostruzione. Bene il mercato immobiliare dove si sono rafforzate le compravendite.

Tengono i consumi delle famiglie, i flussi turistici sono cresciuti sia nella provenienza nazionale che estera. Anche il comparso dei trasporti tiene. Per quel che riguarda le imprese e il settore dei servizi il risultato di gestione è positivo con una liquidità elevata.

Nel mercato del lavoro il buon andamento dell’occupazione ha sostenuto i redditi delle famiglie, aumentati in termini reali del 2,2%, nonostante i livelli di inflazione più elevati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli occupati sono aumentati nel settore delle costruzioni e tra i lavoratori autonomi. Il tasso di disoccupazione si è ridotto al 7,2% anche se le difficoltà in alcune realtà produttive dell’industria in senso stretto hanno determinato in regione un marcato ricorso agli strumenti di integrazione salariale nei primi sei mesi dell’anno. Le ore di cassa integrazione hanno fatto segnare un più 169%.

I prestiti alle imprese sono tornati a crescere, seppur in misura contenuta. La qualità degli affidamenti alle banche é migliorata, per le imprese più grandi in particolare. I prestiti alle famiglie hanno beneficiato della ripresa delle erogazioni di mutui e della prosecuzione su ritmi sostenuti dell’espansione del credito al consumo.

I depositi bancari hanno fatto registrare un rallentamento, legato alla decelerazione dei conti correnti e al calo dei depositi a risparmio. Nel portafoglio finanziario di famiglie e imprese é ulteriormente aumentata l’incidenza della componente in titoli, a scapito di quella dei depositi.

Ad illustrare i dati il direttore della filiale aquilana di Banca d’Italia Mario Sica.