I lavoratori e i sindacati scrivono alle istituzioni per chiedere la verifica degli obblighi contrattuali da parte dell’azienda
La situazione dell’azienda Aura è sempre più nera. Così i lavoratori e le lavoratrici, con i sindacati, tornano a farsi sentire ripercorrendo le tappe di una vertenza complessa.
Vale la pena ricordare che a marzo del 2025 l’azienda è stata acquisita da Mival. Sembrava una buona notizia e l’acquisizione è stata valutata positivamente essendo la Mival una grande società svizzera che opera nel campo delle telecomunicazioni.
A pochi mesi di distanza, però, ci si è resi conto che le aspettative sono state smentite dopo la presentazione del nuovo piano industriale. Un piano che, fanno presente lavoratori e sindacati, si discosta da un’effettiva strategia industriale, prevedendo tra il 2025 e il 2026 un taglio dei costi del personale pari al 48%, con gravi ripercussioni sul tessuto occupazionale.
Ma ora viene fuori anche la faccenda del capannone. Il Comune è proprietario dell’area ex Italtel assegnata al Tecnopolo d’Abruzzo tramite regolare gara. Lo stabile attualmente occupato da AURA Materials è stato acquistato, tra il 2015 e il 2016, dall’allora ACCORD PHOENIX, per metà dalla Finmek Solution (in amministrazione controllata) e per l’altra metà tramite atto di compravendita con il Comune, dopo un’asta pubblica condotta secondo regole chiare e con impegni precisi per chi avesse manifestato interesse e concluso l’iter di acquisto.
L’atto di compravendita, in un punto, riporta gli obblighi della parte acquirente. Tra questi l’inserimento dell’attività produttiva entro tre anni con la garanzia dei livelli occupazioni. Poi si dice che qualora l’attività cessasse entro dieci anni o qualora non si rispettassero gli impegni, l’acquirente si obbliga a ritrasferire l’immobile al Comune.
L’azienda ha sempre dichiarato una ricaduta occupazionale di almeno 135 addetti su due turni di lavoro.
A questo punto, nella lettera aperta inviata a tutti, sindacati e lavoratori chiedono al Comune di valutare il mancato rispetto di questi obblighi contrattuali, soprattutto in vista della scadenza dei dieci anni di attività. L’inserimento industriale peraltro ha beneficiato di un finanziamento pubblico di circa 1 milione di Euro da parte di INVITALIA. I sindacati, intanto, sono stati convocati per il prossimo 24 settembre dall’assessore alle attività produttive Tiziana Magnacca.