L’Aquila, anno giudiziario: giustizia condizionata dalla pandemia

Esaustiva relazione del presidente della Corte d’Appello: giustizia che tiene tutto sommato ma condizionata in modo pesante dalla pandemia. In aumento violenze di genere.

Una giustizia che tiene nonostante tutto ma condizionata al tempo stesso in modo importante dalla pandemia.

Inaugurazione in forma ridotta dell’anno giudiziario oggi con la relazione del presidente della Corte d’Appello Fabrizia Francabandera.

Occasione per riferire sullo stato della giustizia in Abruzzo, una giustizia ha detto la Francabandera, che non deve essere di nicchia ma a servizio del cittadino, del territorio e delle istituzioni.

I dati: nel settore civile 31 mila nuovi procedimenti nei tribunali, in diminuzione comunque rispetto allo scorso anno con la definizione ad ogni modo di 1000 procedimenti in più che ha permesso agli uffici di tenere stabile la pendenza, stesso trend per la Corte d’Appello.

Tribunali e Corte sono riusciti a non far aumentare l’arretrato eroso del 12%, discorso non scontato in pandemia. Nel penale il bilancio è meno positivo con un calo delle nuove iscrizioni, sono 9000 con 7000 definite e un aumento dell’arretrato con 19 mila procedure pendenti.

Anche la Corte d’Appello è in saldo negativo ma non in maniera così preoccupate, ha rilevato il presidente.

Sui tempi di durata dei procedimenti sopratutto nel civile si è lontani dall’obiettivo di contenimento in tre anni per il primo grado e due per l’appello anche se ci sono aree di eccellenza.

Fenomeni criminali in linea con gli altri anni ma con più attenzione per quelli di criminalità economica come l’usura in un momento di crisi profonda.

Attenzione alla tutela delle fasce deboli poi con la violenza di genere che sembra in aumento, mancano ancora alcuni dati, e con l’aumento considerevole dei femminicidi.

Molta attenzione poi per la tutela dei minori. Tutti questi fenomeni sono aumentati nel lockdown.

Nelle carceri c’è un lieve calo delle presenze ma le scarcerazioni durante in lockdown in Abruzzo, ha detto il presidente, non hanno provocato criticità.

Ampio spazio dedicato alla situazione logistica degli uffici giudiziari all’Aquila con diverse criticità, la Corte d’Appello ha relazionato il Presidente non gode di spazi adeguati e non è risolta neanche la sistemazione dell’area adiacente il Palazzo di Giustizia.

Per il penale il presidente del Tribunale di Avezzano ha richiamato al preoccupante fenomeno del riciclaggio mentre l’aumento dei reati contro la pubblica amministrazione è in leggere aumento nel pescarese.

Per i procedimenti per omicidi e lesioni il tribunale di Pescara segnala una cospicua riduzione. Per quel che riguarda la copertura delle piante organiche dei magistrati e degli amministrativi ci sono ancora molte criticità, rilevate anche dal dottor Alessandro Mancini, procuratore generale presso la Corte d’Appello che nel suo intervento si è limitato ad alcune riflessioni dopo l’esaustiva relazione parlando delle riforme in materia processuale e delle criticità, come si diceva, del personale con riferimenti anche all’aspetto telematico in tempi di pandemia con una considerazione amara: la pandemia ha avuto una pesante ricaduta sull’attività giudiziaria.

Mancini ha condiviso le preoccupazioni del Procuratore della Repubblica di Vasto circa il pericolo di infiltrazioni criminali a fronte del quale si registra una carenza di risorse per le azioni di contrasto.