Ancora un presidio spontaneo davanti al tribunale dell’Aquila in concomitanza con la ripresa del processo a carico di tre palestinesi – Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh – accusati di terrorismo internazionale.
L’udienza di stamattina si è conclusa con un rinvio: il trasferimento del giudice a latere all’ufficio di Civitavecchia e la mancata nomina di un sostituto provvisorio hanno fermato i lavori della Corte d’Assise, facendo slittare la discussione a mercoledì 24 settembre. L’avvocato Flavio Rossi Albertini, alla guida del collegio difensivo, ha definito la situazione un’anomalia: “In tanti anni di processi in Corte d’Assise – ha detto ai manifestanti – non era mai accaduto che un procedimento restasse fermo per la mancata nomina di un sostituto”. Il legale ha ricordato che, soprattutto in presenza di un imputato detenuto (Yaeesh), l’assegnazione provvisoria di un giudice è necessaria per garantire la ragionevole durata del processo, principio sancito dall’articolo 111 della Costituzione. La prossima udienza sarà dedicata a un chiarimento tecnico: verificare se date e orari riportati nella traduzione dall’arabo coincidano con i dati estratti dal cellulare di Yaeesh. Intanto, questa sera sarà presentato il documentario “Colpevoli di Palestina”, dedicato alla vicenda giudiziaria.
“Grazie al documentario – spiegano i promotori – sarà possibile ascoltare le voci dei testimoni indicati dalla difesa ma esclusi dal processo, fra cui quella di Francesca Albanese, relatrice speciale Onu sui diritti umani nei Territori palestinesi occupati”.
La proiezione è in programma alle 21.30 a CaseMatte, nell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio.