L’Aquila, ancora ombre sulla situazione dei lavoratori del Contact center Inps

Prosegue la vertenza sull’internalizzazione del Contact center Inps. Una faccenda che tiene con il fiato sospeso migliaia di lavoratori in tutta Italia, 530 sono quelli all’Aquila impegnati sulla commessa Inps nelle società Comdata e Network Contact.

Ad oggi tutto è ancora in una fase di nulla di fatto perché la società Inps Servizi, società in house partecipata da Inps, alla quale saranno affidate, alla scadenza degli attuali contratti di appalto, le attività di Contact center verso l’utenza, sembra non voler indietreggiare rispetto all’assunzione tramite procedura ad evidenza pubblica, rinunciando alla cosiddetta clausola sociale che garantirebbe invece l’acquisizione del personale da parte della società che entra. Il fatto che l’organico dirigenziale di Inps Servizi non sia ancora completo sta rallentando il processo e quindi molte questioni sono ancora al palo.

Il contratto di servizio con Inps non è stato ancora firmato e questo avverrà nelle prossime settimane. Dopo la firma dell’accordo  di servizio l’azienda predisporrà il piano industriale che  da Inps verrà presentato i primi di marzo. Ad oggi però non c’è nessuna garanzia sul mantenimento dei livello occupazionali né sulla tipologia di contratto di assunzione dovrà essere uguale per tutti i lavoratori. Sindacati e lavoratori da tempo hanno intavolato questa battaglia.

L’allarme lo ha lanciato nuovamente Piero Francazio, segretario Uilcom-Uil L’Aquila. “Se il bando dovesse prevedere un part-time a 4 ore scatterebbe una riduzione dell’orario per tantissimi lavoratori e ad oggi l’azienda non ci ha fornito garanzie circa le condizioni economico-normative. L’emendamento approvato in legge di bilancio dovrebbe agevolare la creazione di un bando che favorisca gli attuali perimetri ma – ha evidenziato Francazio – l’azienda non si è espressa sul punto. Continueremo a difendere i diritti di tutti i lavoratori e a ribadire la necessità di applicare la clausola ma sul punto, per il momento, non c’è stata nessuna esplicita rassicurazione”.