L’Aquila: ancora legionella all’ex Onpi. Vietato l’uso di acqua calda

Confermata dalle analisi effettuate dall’Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta) Abruzzo la presenza di legionella nelle tubature della residenza assistenziale ex Onpi dell’Aquila nella quale sono ricoverati un centinaio di anziani in due centri distinti, uno gestito dal Comune dell’Aquila, l’altro dalla Asl provinciale dell’Aquila

La presenza di “Legionella pneumophila sierogruppo 1” era stata riscontrata in due rubinetti della struttura: oltre alla interdizione dell’utilizzo “dell’acqua calda sanitaria fino alla negativizzazione delle analisi”, è stato disposto il controllo e la revisione dell’impianto e delle tubature al fine di “una sollecita bonifica”.

Non rientra quindi l’allarme scattato il 17 febbraio scorso (dopo il prelievo del 3 febbraio), il secondo in meno di un anno, e sono ancora forti le preoccupazioni per degenti e personale alle prese con i gravi disagi rappresentati dal divieto di utilizzo dell’acqua calda sanitaria. I risultati sui campioni prelevati una decina di giorni fa dai tecnici dell’Arta hanno hanno portato all’isolamento del batterio in tre rubinetti, rispetto ai due dell’ultima rilevazione. Non sono andate quindi a buon fine le bonifiche messe in atto finora dal Comune, proprietario della struttura e gestore di uno dei due spazi per anziani, e della Asl che ha la responsabilità della residenza per anziani (Rsa) di Montereale, dell’hospice e del distretto sanitario. Secondo quanto appreso ci vorranno altri
dieci giorni per sapere se il batterio è stato debellato. “Si tratta di una carica molto bassa – spiega il direttore generale dell’Arta, Maurizio Dionisio – e questo è dovuto, evidentemente, agli effetti della disinfezione della rete idrica effettuata attraverso il trattamento di iperclorazione. L’attendibilità delle analisi svolte dai laboratori Arta tramite metodologia colturale, prescritta in questi casi dall’Istituto Superiore di Sanità, è elevata e garantita dal loro accreditamento, strumento essenziale per accertare la qualità dei servizi erogati, in linea con gli obiettivi nazionali ed europei di tutela della salute pubblica”.