800 avvisi di accertamento recapitati a cittadini morosi che abitano nel Progetto case, l’insediamento nato dopo il terremoto dell’Aquila

Si tratta di persone che, dal 2020 al 2024, non hanno pagato il canone di compartecipazione e locazione, ossia l’affitto. Con questi nuovi avvisi l’ente conta di recuperare almeno mezzo milione di euro, visto che gli inquilini, sottoscrivendo il contratto hanno accettato le condizioni d’uso degli alloggi.
Dalla ricognizione effettuata dagli uffici comunali sono risultati dei cittadini inadempienti ai quali si è provveduto ad inviare gli avvisi di accertamento.
Agli assegnatari delle richieste di pagamento sono state inviate le note specifiche per i canoni degli anni 2020, 2021, 2022, 2023 e 2024.

Decorsi sessanta giorni dalla notifica dell’atto, gli accertamenti acquisiscono efficacia di titolo esecutivo per le entrate extra tributarie. Con questi avvisi, oltre alle somme dovute, agli inquilini inadempienti vengono addebitate anche le spese di notifica con gli interessi, secondo quanto previsto dalla legge.Passato il termine di sessanta giorni, per chi non si mette in regola scatta l’intervento dell’Agenzia delle entrate che procede alla riscossione coattiva mettendo a ruolo le somme non versate, con ulteriore aggravio delle spese di cui sopra.

Per mettersi in regola ed effettuare pagamenti il Comune dell’Aquila ha previsto la raitezzazione.
Tuttavia chi ritiene di essere nel giusto ha la facoltà di appellarsi all’autorità giudiziaria ordinaria competente per territorio.
“Non si tratta di una vessazione nei confronti dei cittadini. Si tratta di somme dovute che il Comune deve incassare per non incorrere in problemi con la corte dei conti” ha spiegato l’assessore al patrimonio Vito Colonna.