A L’Aquila il Comune ha messo 40 appartamenti del Progetto case a disposizione di famiglie con fragilità, separati e divorziati
Il Comune dell’Aquila possiede un patrimonio enorme dal punto di vista immobiliare, grazie agli appartamenti realizzati nel dopo sisma. A mano a mano che le persone rientrano nelle loro case, le abitazioni provvisorie vengono utilizzate per altri scopi.
“Con questi provvedimenti – dichiarano il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e l’assessore Manuela Tursini – ribadiamo con forza che la casa è un diritto fondamentale, il primo passo per restituire dignità e stabilità a chi vive un momento difficile. Non parliamo di assistenzialismo, ma di vicinanza concreta per aiutare le persone a ripartire”.
Negli ultimi anni anche a L’Aquila è cresciuta la domanda di alloggi per persone separate e divorziate, con o senza figli. Le ultime due delibere del Comune sono appunto relative all’assegnazione temporanea di alcuni appartamenti a persone separate o divorziate e alle famiglie con fragilità. I relativi bandi sono molto attesi. Il paletto imposto dal Comune è un reddito compreso tra i 12 mila ei 35 mila euro.
Al bando possono partecipare persone che hanno da almeno sei mesi la residenza nel Comune dell’Aquila; va presentato il documento che attesta la separazione o il divorzio. Bisogna essere, inoltre, cittadini italiani, o di uno stato appartenente all’Ue, o anche non appartenente, purché in possesso di permesso di soggiorno. Per accedere al bando non bisogna essere titolare in via esclusiva del diritto di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di un altro alloggio sito in città. Gli alloggi disponibili saranno 10.
Le case saranno assegnate per 36 mesi, con proroga eventuale di 60 se vengono mantenuti i requisiti. Per le graduatorie vengono assegnati dei punteggi in base agli anni di residenza all’Aquila, in base ai figli minori in affidamento o in presenza di persone con disabilità.
Per le famiglie con fragilità sociale c’è anche il bando che assegna alloggi a nuclei già costituiti e con un reddito inferiore a 10 mila euro annui. Gli appartamenti sono 30.
Tra i requisiti: nucleo familiare fino a sei componenti, applicazione del canone mensile differenziato a seconda del reddito, comunque compreso tra 0 e 10 mila euro.
Nei giorni scorsi, proprio sugli alloggi per i nuclei fragili, c’era stato un duro attacco del consigliere comunale Paolo Romano rivolto all’assessore al sociale Tursini. Questa di fatto vuole essere la risposta del Comune.