L’Aquila 2026, opposizioni minacciano sit-in a Roma: “Poca trasparenza”

L’Aquila Capitale italiana della cultura 2026, opposizioni minacciano sit-in a Roma: “Poca condivisione e poca trasparenza”. Intanto emergono dettagli sul programma

Un sit-in a Roma, mercoledì 3 dicembre, nel giorno della presentazione nazionale del programma
di L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026. La protesta è delle opposizioni in Consiglio comunale che denunciano “poca condivisione e poca trasparenza” sull’iter del progetto e sulla definizione del cartellone.
La mobilitazione è stata decisa dopo la seduta della Terza commissione, in parte dedicata a L’Aquila 2026 e segnata da tensioni, nel corso della quale la consigliera Stefania Pezzopane, insieme agli altri esponenti di minoranza, ha lamentato il mancato coinvolgimento del Consiglio, l’assenza dei
bandi per le associazioni e l’incertezza su luoghi, numero e distribuzione degli eventi tra centro e territorio.
Immediata la replica della maggioranza. I capigruppo Leonardo Scimia (Fdi), Alessandro Maccarone (L’Aquila Protagonista), Daniele Ferella (Lega), Fabio Frullo (Udc) e Daniele D’Angelo
(Fi) liquidano il sit-in come operazione di immagine:

“Se il centrosinistra locale crede di recuperare la visibilità perduta con un sit-in a Roma nel giorno della conferenza stampa di presentazione del programma dell’anno di Capitale italiana della
Cultura 2026 significa che abbiamo già vinto le elezioni amministrative del 2027. In occasione di un appuntamento che potenzia e rilancia il futuro della nostra città si specula, per fini puramente propagandistici, sulla pelle degli aquilani”.

La maggioranza rivendica la correttezza del percorso amministrativo: “Chi denuncia poca trasparenza – si legge in una nota -sembra ignorare che il dossier nasce da una manifestazione d’interesse del 2023. Ogni passaggio relativo al progetto per L’Aquila 2026, delibere di Giunta, documento di candidatura, bilancio preventivo, linee programmatiche, è stato approvato, registrato, reso pubblico e messo a disposizione del Consiglio”.

Il centrodestra parla di “modello di governance condivisa, non di decisione esclusiva” e sottolinea che il quadro finanziario complessivo di L’Aquila 2026, tra ministero, programma Restart, fondi comunali ordinari e sponsor privati, supera i 16 milioni di euro.

Intanto si è appreso che per la giornata inaugurale di L’Aquila Capitale italiana della cultura 2026 il Comune si affida a una regia esterna: la Elliott sas di Marco Giovanni Boarino, con sede a Milano. Sarà questo studio a ideare, firmare la direzione artistica e coordinare gli eventi del debutto
ufficiale del 2026. L’offerta accettata è di 82 mila euro più Iva, per un totale di poco superiore ai 100 mila euro, nell’ambito dell’affidamento diretto previsto dal nuovo Codice dei contratti.

Nell’evento inaugurale, L’Aquila dovrà raccontare a se stessa e al resto del Paese cosa significa essere “città multiverso” nel 2026. Al centro dell’incarico c’è la figura di Marco Boarino, regista e direttore artistico, cuore creativo della Elliott. Il suo profilo è quello di un progettista abituato a
costruire format che intrecciano arti performative e visive, design, tecnologia, architettura e luce, con esperienze che vanno da grandi eventi musicali a produzioni urbane su larga scala.

Per L’Aquila non è un volto nuovo. Boarino è stato direttore artistico del festival Riscoprire l’Europa, che nell’ottobre 2022 ha animato il centro storico. Negli ultimi anni Boarino ha firmato la regia di alcuni progetti di rilievo nazionale come le Universiadi di Napoli del 2019. A Milano ha diretto Pensieri Illuminati, il Capodanno 2021 promosso dal Comune, un evento multimediale che
combinava musica, installazioni luminose e narrazione visiva.

L’Aquila capitale cultura del 2026 avrà anche il volto di un artista che, per mestiere, sparisce. Nel progetto Oltre il visibile il corpo di Liu Bolin diventerà parte integrante del paesaggio, fino a confondersi con tre luoghi simbolo dell’identità abruzzese: la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, Rocca Calascio e le foreste del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Con il suo caratteristico lavoro di body painting, il celebre artista cinese, noto come “l’uomo invisibile”, dipingerà se stesso fino a mimetizzarsi con lo sfondo, rendendosi quasi indistinguibile dall’architettura o dalla natura che lo circondano. Ogni performance culminerà in uno scatto fotografico inedito, pensato come sintesi visiva di appartenenza, memoria e trasformazione. Il progetto, proposto da Audentes Consulting – Strategital Vanguard e approvato dalla Giunta comunale con il parere positivo del Comitato dei Garanti, rientra nel programma ufficiale di L’Aquila 2026. Le immagini, prodotte in serie limitata, saranno esposte nel capoluogo nei mesi estivi, da giugno a settembre.

Il calendario completo delle iniziative per il 2026 sarà presentato nel corso di una conferenza stampa a Roma il 3 dicembre, alla quale è prevista anche la partecipazione del ministro della Cultura, Alessandro Giuli.