Il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, a Pescara per i referendum, ha parlato delle morti sul lavoro: “Una strage, non un’emergenza”
“Siamo di fronte a una strage, non a un’emergenza. – ha detto Landini – La logica è sempre quella: si continua a morire perché la salute e la sicurezza sono considerate un costo e, anziché investire, si continua a far morire le persone. Al centro c’è il profitto, non la persona. La persona diventa una macchina, una merce che può essere comprata e venduta, un prezzo da pagare a questo modello. Quindi, è chiaro che è il modello di fare impresa, di fare mercato che va cambiato. Al centro deve tornare la persona e serve fare tutta una serie di provvedimenti e di misure che non si stanno prendendo”.
Quanto ai referendum dell’8 e 9 giugno, motivo del tour, e all’invito a non andare a votare, il segretario Cgil ha detto:
“Io credo che questo sia un grave errore politico e sia anche un elemento pericoloso sul piano proprio della tenuta democratica. Trovo davvero singolare che chi ha la responsabilità politica di rappresentarci tutti abbia paura di un voto e anziché dire quello che pensa rispetto ai quesiti, inviti semplicemente la gente a non andare a votare. Ricordo che il presidente della Repubblica, in occasione del 25 aprile ha ricordato a tutti che il voto e la partecipazione politica sono la base della nostra democrazia e della nostra libertà e ha chiesto a tutti di lavorare per contrastare l’astensionismo grandissimo che c’è e che è segno della crisi della nostra democrazia.
Noi abbiamo usato uno slogan per questa campagna, ‘Il voto è la nostra rivolta’ – ha proseguito – perché questo non è un voto per questo o quel partito, per questo o quel governo. Questo è un voto per ridare i diritti a chi non ce li ha, per cambiare il nostro Paese. Quindi invitare a non andare a votare cosa vuol dire? Che va bene la precarietà che c’è, che va bene morire sul lavoro, che va bene stare in queste condizioni? Io credo che sia un errore politico e credo che sia un elemento pericoloso, perché se la democrazia è partecipazione l’astensione porta a un autoritarismo non accettabile”.
E a proposito del quorum ha aggiunto:
“Pensiamo che il modo migliore per difendere la democrazia è quello di praticarla. Lo dico in modo molto chiaro, il nostro obiettivo è raggiungere il quorum perché noi vogliamo tornare a casa con i risultati. Penso che il quorum sia assolutamente raggiungibile. Trovo un atto di paura quello di invitare a non andare a votare. Con il referendum sei tu che andando decidi. È come se l’8 e il 9 di giugno noi per un giorno siamo il Parlamento, tutti i cittadini diventano il Parlamento e possono far cambiare queste leggi”.
Landini ha anche ricordato “quello che sta succedendo su una serie di settori strategici, dall’automotive alla mobilità alla siderurgia:
“È chiaro che siamo di fronte a un passaggio in cui c’è bisogno, anche per quello che sta succedendo in giro per il mondo, di rilanciare con forza una politica industriale e una politica di investimento”.

“Pensiamo che il modo migliore per difendere la democrazia è quello di praticarla. Lo dico in modo molto chiaro, il nostro obiettivo è raggiungere il quorum perché noi vogliamo tornare a casa con i risultati. Penso che il quorum sia assolutamente raggiungibile. Trovo un atto di paura quello di invitare a non andare a votare. Con il referendum sei tu che andando decidi. È come se l’8 e il 9 di giugno noi per un giorno siamo il Parlamento, tutti i cittadini diventano il Parlamento e possono far cambiare queste leggi”.