Lanciano: sequestro di beni da un milione e mezzo di euro

Guardia di Finanza 26-09-2013

Operazione Oleum: la Guardia di Finanza di Chieti sequestra beni per 1 milione e mezzo ad azienda di Lanciano. Si indaga anche per caporalato

Ad un mese dall’attività di servizio Mattatoio, i finanzieri della Compagnia di Lanciano – coordinati dal Capitano Domenico Siravo – infliggono un altro duro colpo a ciò che sta diventando, minacciosamente, un fenomeno sistematico sullo sfruttamento delle maestranze a basso costo.

Le Fiamme Gialle del capoluogo frentano hanno condotto un’attività investigativa – su delega del Pubblico Ministero della locale Procura della Repubblica Elena Belvederesi – in grado di svelare una sofisticata architettura criminosa realizzata da un’azienda (operante nel settore della produzione e confezionamento di olio di oliva) che ha esternalizzato i servizi di manodopera in capo ad una società, di fatto gestita dal medesimo gruppo imprenditoriale, fungendo da vera e propria “bad company” (società costituita appositamente per farsi carico dei debiti previdenziali e tributari, priva di beni patrimoniali).
Così operando, la società committente ha potuto beneficiare, nel tempo, di forza lavoro a tariffe vantaggiose e senza l’aggravio dei costi del personale previsti dalla legge, mentre la società fornitrice dei servizi di manodopera accumulava un consistente debito nei confronti dell’Erario, omettendo i relativi adempimenti di natura fiscale e previdenziale per oltre 800 mila euro.
Le indagini eseguite – con la coraggiosa collaborazione testimoniale di tutti i dipendenti – hanno consentito di rilevare che la società di servizi interinali ha soppiantato un’altra entità giuridica (fallita e riferibile alla medesima proprietà), assumendo la totalità dei lavoratori (cd. fenomeno della transumanza) e che, di fatto, il potere direttivo ed organizzativo del personale fosse sempre stato in capo all’impresa committente.
Al termine delle investigazioni – che hanno portato all’iscrizione nel Registro degli indagati di due soggetti per i reati di emissione e presentazione di fatture relative ad operazioni inesistenti – è scattato il sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Lanciano Massimo Canosa. Il sequestro ha riguardato beni immobili, disponibilità finanziarie e quote societarie per 1.405.047,12 di euro.

“Oltre l’aspetto operativo e del risultato di servizio (circa 4,7 milioni di euro complessivi sequestrati per equivalente), mi preme sottolineare che – riferisce il colonnello Michele Iadarola, comandante provinciale Chieti – solo nell’area frentana, nell’ultimo mese, due indagini hanno fatto emergere un indice di rischio specifico sull’illecita somministrazione di manodopera, associata a forme di sfruttamento dei lavoratori espressive di un moderno caporalato. Un sistema, quello delle frodi, delle truffe e dei raggiri, che trova interpreti sempre più tecnologicamente equipaggiati e creativi, così da orientare, necessariamente, la Guardia di finanza verso un camaleontico adattamento a scenari socioeconomici sempre più mutevoli”.

Marina Moretti: