Lanciano: inaugurato impianto Ecolan per trattare i rifiuti organici

A  Lanciano Ecolan S.p.A. ha inaugurato il nuovo impianto di trattamento dell’organico nel Parco della transizione ecologica di Cerratina – Bel luogo

Ecolan S.p.A. ha presentato ufficialmente il nuovo impianto di trattamento della FORSU all’interno del Parco della Transizione Ecologica di Lanciano. Si tratta di un’infrastruttura strategica che completa il percorso di gestione integrata dei rifiuti avviato sul territorio provinciale.
Dopo vetro, imballaggi in plastica, carta, RAEE e indifferenziato, il trattamento dell’organico consente di chiudere il cerchio e consolidare un ecosistema industriale capace di trasformare i rifiuti in risorse ad alto valore aggiunto.

“Il nuovo impianto – si legge nel comunicato stampa – rappresenta un punto di svolta nel modello di economia circolare implementato da Ecolan: dalla FORSU vengono oggi generate tre risorse fondamentali, compost, biometano e grafene , dimostrando che la frazione organica può diventare leva di sviluppo ambientale, energetico ed economico”.

L’infrastruttura, operativa da gennaio 2026, potrà trattare 40.000 tonnellate all’anno di rifiuto organico e 15.000 di verde e potature, provenienti dai 75 Comuni serviti da Ecolan nella Provincia di Chieti. Dal 2026 si aggregheranno altri 10 Comuni (85 Comuni su 104 della provincia)

Il sito produttivo si estende su una superficie di oltre 130.000 mq, comprendendo aree coperte per circa 62.000 mq, costituite da un impianto FORSU – compostaggio con area pretrattamento, biocelle di maturazione e stoccaggio compost – zona biofiltro per il trattamento dell’aria, area digestori e upgrading del biogas (separazione gas con estrazione del biometano).

All’evento inaugurale di oggi hanno preso parte il presidente assemblea ECOLAN SpA Filippo Paolini, i presidente del Comitato unitario ECOLAN SpA Giuseppe Finamore, il consigliere delegato dal presidente della Giunta Regionale, Nicola Campitelli, il presidente assemblea AGIR e presidente ANCI Pierluigi Biondi, il presidente del consiglio direttivo AGIR Ernesto Graziani, il presidente della Provincia di Chieti Francesco Menna.

Questi i temi trattati: “Il ruolo strategico dell’impianto per il territorio”, relazione del presidente di Ecolan S.p.A. Massimo Ranieri; “La saggezza del gambero ovvero l’economia circolare è una legge di natura”, a cura di Valerio Rossi Albertini, fisico del CNR; “Il cerchio si chiude e non si ferma”, tavola rotonda moderata dal direttore del quotidiano il Centro, Luca Telese.

Interventi di Stefano Ciafani (Legambiente), Riccardo Viselli (Utilitalia), Alessio Ciacci (ACSEL S.p.A. – Minerva Scarl), Gabriele Di Cintio (ACEA Ambiente), Massimo Ranieri (Ecolan S.p.A.), Luca Zaccagnini (AGIR Abruzzo), Nicola Campitelli (Regione Abruzzo).

Collegamento in streaming con gli istituti superiori del territorio, poi il Facility tour, visita guidata dell’impianto e illustrazione dei processi.

Il processo produttivo: dalla FORSU a tre nuove risorse

L’impianto opera in ambiente completamente chiuso e in depressione, garantendo la totale gestione degli odori e il controllo del flusso del rifiuto.

Le principali fasi del ciclo

Pretrattamento: triturazione, deferrizzazione vagliatura apertura sacchetti compostabili, miscelazione 85% umido / 15% vegetale. Digestione anaerobica: due digestori da 1600 mc. Produzione biogas: fino a 180 Smc per tonnellata di matrice organica. Upgrading (tecnologia ABI Group): biometano con purezza >98,5%, da immettere nella rete/metanodotto. Compostaggio: produzione di 16.000 t/anno di compost di qualità. Il sistema aria esausta, costituito da scrubber e biofiltro da 1260 m², tratta 85.000 m³/h di aria, riducendo al minimo l’impatto olfattivo. Nessuna lavorazione svolta all’aria aperta, nessuna possibilità di emissioni di cattivi odori.

Le produzioni a regime

Oltre 3.500.000 milioni Smc/anno di biometano, che saranno reimmessi nel metanodotto Società Gasdotto Italia. 12.000 t/anno di compost di qualità.

I benefici per la comunità

L’impianto consolida un modello industriale che genera vantaggi concreti: decarbonizzazione della filiera rifiuti, maggiore autonomia energetica del territorio, valorizzazione integrale della frazione organica/ammendante per l’agricoltura, immissione in rete di gas/energia sostenibile.

“Per meglio avere una idea dell’impatto e dell’efficienza di questo impianto – conclude la nota Ecolan – basti pensare che produrrà una quantità di biometano sufficiente a riscaldare circa 2.000 famiglie o in alternativa alimentare circa 3000 autovetture o 75 autobus., insomma un esempio concreto di economia circolare.

Con questa infrastruttura Ecolan chiude il ciclo della gestione dell’organico e apre una nuova fase di sviluppo, orientata alla sostenibilità, all’innovazione e all’autonomia produttiva. Un progetto che rafforza la capacità del territorio di generare valore da ciò che fino a ieri era considerato scarto”.

Marina Moretti: