Fiom Cgil e Fim Cisl e RSU denunciano il rischio “spezzatino” alla Pierburg di Lanciano dopo le ultime comunicazioni della Rheinmetall
Le organizzazioni sindacali FIOM-CGIL Chieti, FIM-CISL Chieti e le RSU della Pierburg, dopo aver preso atto dell’ennesimo annuncio di plenaria, tornano a sottolineare le contrastanti informazioni fornite dall’azienda in questi ultimi giorni.
“Abbiamo appreso della notizia della fuoriuscita di un’ulteriore azienda dal gruppo delle aziende automotive che Rheinmetall vuole vendere prefigurando di fatto il rischio che abbiamo sempre temuto, un vero e proprio spezzatino a danno delle lavoratrici e dei lavoratori. Per queste motivazioni, durante lo svolgimento delle plenarie di ieri, abbiamo dichiarato 1 ora di sciopero: alle ore 10:00 e alle ore 15:00.
A tali plenarie, com’è giusto che sia, hanno partecipato le RSU di Lanciano (ovviamente rinunciando alla paga in quanto in sciopero). Con lo sciopero, oltre a quanto riportato, abbiamo voluto denunciare con fermezza un metodo di gestione del confronto e della comunicazione aziendale ormai divenuto inaccettabile: continui tentativi di eludere il ruolo delle rappresentanze sindacali, scelte unilaterali, informazioni parziali e mutevoli che alimentano incertezza, tensione e disorientamento tra le lavoratrici e i lavoratori. Le lavoratrici e i lavoratori meritano rispetto, trasparenza e un confronto vero.
Nella plenaria aziendale, oltre all’elusione della discussione sindacale, sono emerse delle novità rispetto alle dichiarazioni sul tavolo ministeriale tenuto il 25 novembre: Pierburg e Rheinmetall dichiarano che i soggetti potenzialmente interessati al ramo automotive sono ora 2 e non più 3 e che tali imprese dovranno riformulare le loro offerte poiché è stato deciso di escludere dalla cessione anche lo stabilimento di Abadiano.
Su quest’ultimo punto è difficile credere che il 25 novembre l’azienda non fosse a conoscenza di tale decisione, soprattutto considerando che già il 28 novembre avevano annunciato la plenaria di ieri mattina. Di fronte a questi continui cambi di scenario, non possiamo che porre un interrogativo legittimo e necessario: ci troviamo di fronte a un’azienda improvvisata o a un’azienda che sta giocando sulla pelle dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali e del Governo italiano?
Come FIOM e FIM, unitamente alle RSU, siamo stati impegnati anche nella gestione della procedura dell’art 47 legge 428/1990, ad oggetto la cessione dello stabilimento CIE di Fossacesia alla società Rheinmetall, quindi l’uscita da Pierburg e l’ingresso diretto in Rheinmetall Italia. Abbiamo preso atto delle dichiarazioni aziendali e, per quanto riguarda i dipendenti del CIE registriamo con positività che almeno per loro nel prossimo futuro non vi saranno ripercussioni sulla stabilità occupazionale. Dal 1° gennaio 2026 entreranno alle dipendenze dirette di Rheinmetall Italia mantenendo sede di lavoro, anzianità, CCNL applicato, inquadramenti e tutti gli accordi sindacali conquistati nei 40 anni di storia della Pierburg di Lanciano.
Tuttavia, nel corso dell’incontro con Rheinmetall Italia, Unindustria Roma, Pierburg, FIOM e FIM Chieti e le RSU di Lanciano, abbiamo sollevato alcune criticità che Unindustria si é rifiutata di verbalizzare. La prima: nessuna comunicazione preventiva. Negli incontri degli ultimi mesi, né Pierburg né Rheinmetall avevano mai annunciato la volontà di procedere alla cessione del CIE, anzi, questa possibilità era stata costantemente negata anche quando le organizzazioni sindacali avevano espresso dubbi, a questo punto da considerarsi fondati.
La seconda: impatto sui lavoratori di Lanciano. Pur non recando danno ai 30 dipendenti del CIE, la procedura potrebbe avere effetti pesanti sulla forza lavoro complessiva dello stabilimento di Lanciano.
La terza: accordo ministeriale maggio 2011. La procedura art.47 porterà al mancato rispetto dell’accordo ministeriale del maggio 2011, riconfermato dalle azienda lo scroso luglio 2024, e che impegna Pierburg e Rheinmetall a non far scendere l’organico del sito di Lanciano sotto quota 103 lavoratori”.
Firmato da FIOM CGIL e FIM CISL, Andrea De Lutis e Primiano Biscotti, e da RSU Pierburg
