Laboratori Gran sasso, l’incertezza dei lavoratori della sicurezza

Ha incassato anche la solidarietà della politica la vicenda dei 15 lavoratori che si occupano del servizio antincendio e della sicurezza dei laboratori del Gran Sasso che ieri hanno dato vita ad un sit in dinanzi ai laboratori esterni ad Assergi.

La deputata Stefania Pezzopane ha annunciato di voler portare la faccenda dinanzi al Prefetto e al Ministero del Lavoro. È stata la Filcams Cgil a porre attenzione sulla questione che riguarda 15 lavoratori considerati invisibili il cui posto di lavoro ora è a serio rischio.  Luigi Antonetti ed Andrea Frasca della Filcams Cgil hanno portato allo scoperto il problema. È scaduto, infatti, l’appalto per il servizio di controllo delle situazioni emergenziali, del servizio antincendio e del servizio di controllo continuativo degli impianti tecnologici dei laboratori nazionali. Le proposte della nuova società però per i sindacati sono inaccettabili ed umiliano i lavoratori che al momento, a quanto si apprende, sono in una sorta di stand bye in attesa della firma, per chi accetterà, del nuovo contratto e la società avrebbe portato personale proprio a lavorare in attesa delle firme sui contratti. I lavoratori, vale la pena ricordarlo, operano in regime di appalto da ben 23 anni. Vengono proposte, attacca la Cgil, retribuzioni da fame e la cosa è ancor più grave perché il committente, l’Infn, è pubblico. I sindacati hanno fatto ovviamente delle richieste per tutelare la posizione di 15 lavoratori, esperti e professionali, che hanno acquisito un’esperienza ormai ventennale. Le esternalizzazioni selvagge fatte negli anni 90 per i sindacati hanno fallito ed evidenziano sempre moltissimi limiti. Per la Cgil, inoltre, le committenze hanno l’obbligo di vigilare sulla situazione dei lavoratori e per questo hanno chiesto un incontro anche ai laboratori che al momento non è stato accolto, dice Andrea Frasca.