La prima domenica lontani dal bosco per i piccoli di Palmoli

E’ un dolore composto ma fortissimo quello che scandisce le parole e riempie gli occhi di mamma Catherine e papà Nathan per questa prima domenica lontani dai loro tre piccoli e dalle abitudini del mattino nel bosco tra animali da accudire e faccende in casa. E’ la prima domenica nella casa struttura dove giovedì sera i tre bimbi sono stati portati

Tra raccolte di firme, manifestazioni in diverse città d’Italia, un accesissimo dibattito politico, social monopolizzati da foto, racconti e testimonianze questa è la prima domenica lontani dalla loro casa nel bosco per i tre piccoli di Palmoli. Una storia prima e vicenda giudiziaria poi che sta riversando una commovente onda di solidarietà alla coppia anglo australiana: un dolore quello di mamma Catherine e papà Nathan sempre composto ma col passare delle ore sempre più angoscioso. L’allontanamento dei loro tre piccoli, su esecuzione dell’ordinanza del Tribunale dei minori de L’Aquila, ha suscitato sgomento e indignazioni: è assai difficile rintracciare nel vivace dibattito nazionale chi sposa la causa del tribunale e difende la scelta di separare questa famiglia. Semmai c’è chi pensa che giudici e ordinanze stiano provando a fare l’interesse dei piccoli, ma praticamente tutta Italia ritiene che che questa famiglia debba tornare insieme subito, nella loro casa nel bosco, alle loro abitudini lontane dai rumori delle città che ora hanno invaso anche quell’angolo d’Abruzzo. La politica si è schierata e pronunciata senza colore politico a favore di un immediato ricongiungimento che pur tenendo conto delle sacrosante esigenze di vita, salute e socialità dei tre piccoli faccia tornare in quella casa nel bosco la famiglia più commentata d’Italia.

Mamma Catherine, portata coi piccoli nella casa struttura, racconta dei suoi bimbi tristi e angosciati: da giovedì sera i bambini dormono in una stanza solo per loro, mentre la madre dorme in un’altra camera. A precisarlo è l’avvocato Angelucci. “Evidentemente sono scossi, ma vivono la situazione in maniera forte e positiva perché sanno che sono nel giusto e sono coscienti di questo perché i genitori li hanno sempre messi al corrente di tutto. Questi bambini hanno una forza e una pace interiore che è disarmante. Il padre è andato e ha portato frutta, vestiti ed effetti personali: anche lui è scosso – conclude – ma è fiducioso che la cosa si risolva perché sono nel giusto, perché non hanno violato nessuna legge e perché questo provvedimento è un’ingiustizia”.

Di tutt’altro avviso la magistratura minorile che in una nota ha parlato di strumentalizzazione politica sul caso della famiglia neorurale e di intervento dovuto da parte del Tribunale per i minorenni.

Intanto è di queste ultime ore la notizia che il ministro Nordio ha ufficializzato la volontà, da subito prospettata, di mandare dei commissari per verificare accertamenti, decisioni e valutazioni: mentre i bimbi vengono sottoposti alle visite mediche il ministro della Giustizia Carlo Nordio annuncia, dunque, verifiche sull’operato del tribunale dei minori che ha allontanato i tre bambini della coppia che vive nel bosco a Palmoli.

“Strappare un bambino dalla famiglia è un atto estremamente doloroso, quindi bisognerà approfondire. Bisogna fare accertamenti profondi, in questo momento è prematuro fare qualsiasi considerazione procedurale”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a Stresa.

Posizione da subito perentoria e di condanna quella del ministro Salvini il quale già la mattina dopo l’allontanamento dei piccoli dalla loro casa nel bosco ha parlato di scelta che frantuma affetti, serenità e lontana da qualsivoglia tutela dei bambini spiegando che “da padre e cittadino, oltre che ministro, non abbasserà un solo minuto la guardia su una vicenda che ha molto scosso l’opinione pubblica e per la quale occorre fare chiarezza ripristinando prima di tutto la vita dei tre piccoli”.

Anche la premier Meloni – dal Sudafrica per il G20 – ha spiegato di volersi recare presto a Chieti per seguire di persona la vicenda. Intanto – come spiega il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, i tre bambini allontanati dai genitori che li crescevano in una casa nei boschi, ora svolgeranno una serie di attività e visite mediche con pediatra, verifica delle vaccinazioni, colloquio psicologico.

I bambini sono vaccinati, non hanno problemi di socialità e neppure di scolarizzazione, e l’abitazione ha l’idoneità statica, sostiene l’avvocato Angelucci che prepara il ricorso contro l’ordinanza con cui il Tribunale per i minorenni dell’Aquila ha disposto la sospensione della potestà genitoriale alla coppia, collocando i tre bimbi – tra i 6 e gli 8 anni – in una casa famiglia, pur con la presenza della madre. Circa il problema dell’agibilità e della salubrità della casa, spiega l’avvocato, “abbiamo un certificato di idoneità statica rilasciato dall’ingegnere Di Muzio, tecnico di parte, lunedì scorso, dopo l’emissione del provvedimento, e lo depositeremo: nel documento in cui si attesta che la casa è sicura e non è a rischio crollo”.

“Per quanto riguarda il discorso del bagno – sottolinea il legale – lo studio di ingegneria ambientale di Mirko e Franco Di Muzio sta predisponendo un progetto con l’ufficio tecnico, con una Scia, per poter realizzare un bagno all’esterno, adiacente all’abitazione, dotato di un sistema di fitodepurazione. Ad aprile 2025 nel provvedimento provvisorio il tribunale aveva disposto accertamenti per verificare, tramite un tecnico d’ufficio, la regolarità statica dell’immobile e la salubrità degli ambienti e questo non è stato mai fatto, da nessuno”.

Quanto agli aspetti sanitari, “i bambini hanno fatto i vaccini obbligatori, non hanno fatto il richiamo perché non vanno a scuola, quindi non è che non sono vaccinati, il primo vaccino lo hanno fatto”. In merito infine alla scolarizzazione, il problema è superato da un provvedimento dell’Istituto Comprensivo di Castiglione Messer Marino-Carunchio che ratifica la richiesta dei genitori di avvalersi dell’istruzione parentale.

E poi il fiume di commenti di esperti di infanzia, psicologia e diritto: ciascuno ormai da giorni dice la propria su questi cinque volti che fino a qualche mese fa per molti non avevano un nome, una storia e una voce.

 

Barbara Orsini: