La Coppa Acerbo di Pescara sul sito del Ministero dei beni culturali

Sul canale YouTube del Ministero dei beni artistici e culturali è stata pubblicata la storia di una delle corse motoristiche più famose d’Italia: il Gran Premio di Pescara Coppa Acerbo.

Il video documentario si chiama “Uomini e Motori” ed è prodotto dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Abruzzo e del Molise e dalla Provincia di Pescara

L’iniziativa fa parte della campagna “La cultura non si ferma” varata durante l’emergenza Coronavirus. “Uomini e Motori” contiene diversi filmati d’epoca e ripercorre anno dopo anno, dal 1924 al 1961, le tappe della manifestazione automobilistica sportiva abruzzese.

Il videoracconto inizia dal momento in cui fu istituita la “corsa automobilistica di velocità Coppa Acerbo” per volontà di un politico locale molto influente durante il fascismo, il ministro Giacomo Acerbo, che la dedicò al fratello Tito, caduto in combattimento durante la Prima Guerra Mondiale. Il circuito di Pescara – 25 km percorsi 10 o 20 volte da nord a sud della città, per poi addentrarsi nelle campagne circostanti, lanciare in velocità sul lungomare e tornare verso sud – è ancora oggi il più lungo circuito cittadino della storia della Formula 1. Vincere la Coppa Acerbo – Gran Premio di Pescara, significava, all’epoca, essere consacrato ai vertici dell’automobilismo sportivo mondiale. Qui si sfidarono infatti i più grandi campioni: Enzo Ferrari – il primo ad aggiudicarsi la Coppa Acerbo, e poi Luigi Spinozzi, Tazio Nuvolari, Achille Barzi, Alberto Ascari, Juan Manuel Fangio e molti altri ancora, a bordo dei primi bolidi Ferrari, Bugatti, Alfa Romeo, Auto Union.

Le vicende della gara, sempre tenutasi intorno a Ferragosto e seguita da oltre duecentomila persone,- e la scoperta della velocità esaltata dal Futurismo sono lo specchio della storia degli anni 1934/1938, quando il regime decise di contrastare il primato delle aziende automobilistiche italiane, con Mercedes e Auto Union guidate da Luigi Fagioli, Achille Varsi, Bernd Rosemeyer e Rudolf Carracciola. Le vittorie nazionali torneranno nel ’39 con la prima Alfetta e il pilota Clemente Biondetti, per interrompersi negli anni della guerra e riprendere dal ’47 al ’61, quando il 18 agosto salirono sul podio della “quattro ore di Pescara” – Campionato del mondo sport prototipi, Lorenzo Bandini e Giorgio Scarlatti su Ferrari 250 Testa Rossa.

“Uomini e motori” ha la regia di Antonio di Loreto, montaggio e fotografia di Ennio Balducci, testi di Francesco Santuccione e Antonio Di Loreto; la voce fuori campo è di Damaso Dell’Elce, il coordinamento scientifico di Iolanda D’Incecco. Si tratta di uno dei numerosi contributi audiovisivi degli Istituti Mibact alla campagna “La cultura non si ferma”, ideata per far conoscere il patrimonio culturale italiano e il lavoro delle numerose professionalità che si occupano di conservazione, tutela, valorizzazione e didattica, raccolti sul canale YouTube e sulla pagina del sito del Ministero dei beni culturali.