La Cgil sui disabili in Abruzzo: “Senza assistenza per gli ausili”

I disabili in Abruzzo sono senza assistenza per gli ausili: la Cgil pronta ad occupare il Consiglio regionale se non verranno ripristinate le tutele

“Dopo 26 anni le persone abruzzesi con grave disabilità sono costrette agli arresti domiciliari per
i reati commessi dalla Pubblica amministrazione”: a denunciarlo, alla vigilia della Giornata internazionale delle persone con disabilità, sono il segretario generale Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e il responsabile regionale dell’Ufficio politiche per la disabilità, Claudio Ferrante.

Il sindacato attacca la Regione per l’applicazione del nomenclatore tariffario previsto dal Dpcm 2017 che “non garantisce più la copertura delle spese di riparazione e sostituzione degli ausili, dalle ruote ai motori fino alle batterie delle carrozzine elettriche”.

I costi possono arrivare anche a 2-3 mila euro per ogni persona, rendendo praticamente impossibile sostenere riparazioni essenziali per la mobilità e l’autonomia.

“Tariffe troppo basse – prosegue la Cgil – mettono in difficoltà i centri ortopedici e limitano personalizzazioni o forniture, costringendo molti cittadini a pagare di tasca propria”.

Il sindacato denuncia anche tempi lunghissimi per ottenere una carrozzina nuova:

“Tra prescrizione, autorizzazione e collaudo può passare un anno”.

Emblematico, secondo Ranieri e Ferrante, il caso di Andrea, a Montesilvano, costretto a lanciare una colletta per acquistare una batteria da 800 euro, “quasi il triplo della sua pensione di invalidità”.

La Cgil ricorda che il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha ribadito che nessuna compartecipazione può essere richiesta agli assistiti per riparazioni o sostituzioni.

“Se accade, qualcuno non applica la legge”.

Il sindacato chiede al presidente Marco Marsilio e all’assessore Nicoletta Verì di ripristinare subito la copertura economica e convocare le parti sociali.

“Se non verranno garantiti i diritti delle persone con disabilità – annunciano Ranieri e Ferrante – siamo pronti a occupare il consiglio regionale, come un anno fa per la legge sulla Vita Indipendente”.

Marina Moretti: